Piano di Sorrento, Don Pasquale Irolla: “La Parola di Dio ci rimette in piedi, è la luce che ci guida nelle scelte” segui la diretta

Piano di Sorrento. Riportiamo la bellissima omelia di Don Pasquale pronunciata durante la messa mattutina nella Basilica di San Michele Arcangelo in questa domenica dedicata alla Parola di Dio: «Un giorno mentre la comunità si incontrava intorno alla Torah fu invitato un Rabbì anto molto esperto della parola, avanti negli anni, incapace di camminare, ormai allettato. Fu preso di peso, messo su una sedia, trasportato nella comunità e messo in una posizione alta cominciò a proclamare la Parola e mentre leggeva di Davide che accoglieva l’Arca dell’Alleanza nella Città Santa si mise a danzare. Così la Parola opera in noi, basta che la proclamiamo, ci mettiamo in piedi appesantiti dalle paure, dal nostro passato, dalle angosce per il futuro, la ascoltiamo e siamo vivi. La Parola realizza quel che dice. Quando ti esponi alla Parola – che tu la comprenda, che tu sia distratto o la ascolti, che tu la conosca a memoria o ne sia estraneo – la Parola entra come l’acqua che si infiltra nella sua fecondità e prima o poi spunta dai fondali dell’anima e ti cambia la vita. La Parola guarisce, ci rimette in piedi, è la luce che ci guida nelle scelte. La Parola quotidiana, quando noi le siamo fedeli, ad un certo punto ci prende e ci trasforma. Ognuno di noi può sottoscrivere a sangue che un giorno la Parola c’è caduta addosso come una tegola, l’abbiamo presa così com’era, ci ha fatto male ma ci ha cambiati la vita. E se un giorno rimarrà qualcosa di noi rimarrà la Parola pronunciata da Dio per noi divenuta carne. La Parola desidera incarnarsi, noi siamo qui per mendicare una Parola e allo stesso tempo per mendicare un pane. La Parola diventa pane, la Parola si incarna e diventa osso delle mie ossa, carne della mia carne, sangue del mio sangue. La potenza della Parola è così sconfinata che noi riusciamo ad attingerne solo una quantità piccolissima. Senza la Parola di Dio noi ci svegliamo al mattino condizionati dall’umore, la nostra vita diventa un delirio, ci svegliamo arrabbiati, andiamo a letto stanchi, facciamo difficoltà a renderci conto di cosa sia bene e cosa sia male. Senza la Parola di Dio noi agonizziamo. Se i nostri bambini ascoltano la Parola e danzano intorno al Vangelo non hanno paura, giocano tranquilli. Senza la Parola di Dio noi siamo destinati a precipitare, a dover essere noi il centro della nostra vita, a capirci qualcosa. Un peso troppo grande che ci schiaccia. La Parola di Dio vuole che tu la proclami col passare di bocca in bocca, quando pronunci la Parola la Parola circola e accresce la fecondità. Molte volte anche dalle nostre labbra spunta la Parola di Dio, può arrivare direttamente al cuore verticale dall’alto o attraverso le tue parole.
Quale Parola mi sarà rivolta in punto di morte, sarò chiamato per nome? Voglio immaginare che per ciascuno di noi per trapassare da questa vita all’eternità Gesù stesso ci pronunci quella Parola che un giorno ci ha fatto sentire vivi, ci ha rimesso in piedi e che ha segnato lo spartiacque tra il prima e il poi. Questo è il dono di oggi, credere nella potenza della Parola. Anche se noi scappiamo da lei prima o poi ci raggiungerà, se anche noi non avessimo la Bibbia, se anche i nostri figli ignorassero totalmente il Vangelo, basterebbe solo il tuo racconto perché la Parola trafigga il loro cuore. Raccontiamola la Parola e la storia sacra. Basta un verso, un apice, un sintagma, un ricordo sfocato di un verso lontano, di un salmo per rimetterci in piedi. Auguri a noi che abbiamo ricevuto in sorte la Parola ed una Parola in particolare. Auguro a ciascuno di noi di pronunciare una Parola viva, una Parola Santa che arrivi al cuore del marito, dei figli, della moglie o di uno sconosciuto che sta passeggiando in Nuova Zelanda dall’altra parte del pianeta e chi si sente richiamato da una vertigine e non sa che è la Parola che tu hai sussurrato e che è arrivata al cuore».

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