Lettere da Piano di Sorrento – A passeggio con gli untori

LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
“ A PASSEGGIO CON GLI UNTORI”

Quanti si sono sacrificati in un lockdown nei giorni di Natale e Capodanno?
Per lo più gli anziani, quelli appartenenti ad un’altra generazione. Nonni e nonne si sono sacrificati a non vedere i nipotini per quel senso di dovere morale di fronte ad una pandemia che, invece di regredire, sta crescendo. Si parla di quarta ondata, poi ci sarà una quinta? Quel che fa più male ed addolora è che si è trattato di un sacrificio inutile perché molti non hanno rinunziato al “veglione”, ai “cenoni”, pensando di stare a posto perché si sono sottoposti preventivamente ai quei “tamponi” precari, inaffidabili, come sostengono i tecnici, tamponi che fotografano l’istante, ma che non sono sicuri. Questa continua ad essere la società di “chi se ne frega,, di chi ragiona così: “l’anne che vene chi o’ sape”.
Alessandro Manzoni, nei suoi “Promessi Sposi”, fa menzione degli “untori”, quelli che magari erano asintomatici, ma non per questo negativi e che, circolando in mezzo agli altri, propagavano la peste.
In questo momento la nostra penisola è piena di “positivi”. Molti sanno di esserlo ma non lo dicono, hanno qualcuno in famiglia che è positivo e non lo dicono, tacciono egoisticamente. E così il contagio sciala beato, pochi sono quelli che hanno manifestato il loro male. Qualche esercizio commerciale ha chiuso ed avvertito gli altri. La gran parte, però, tace. Continuando di questo passo non ne usciremo più. Anche la politica, gran parte di essa, ha avuto un comportamento ambiguo, strizzando l’occhio ai no-vax, contrastando i provvedimenti varati dal Governo per far fronte all’epidemia. Ancora una volta hanno dimostrato soltanto l’attaccamento alla poltrona. Dovremo ben riflettere quando si andrà a votare. Me che lo diciamo a fare, dal momento che noi italiani dimentichiamo presto, come l’hanno fatto tutti coloro che non ricordano il passato negativo di chi, oggi, vuol fare il Presidente della Repubblica.

 

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