L’Avv. Luigi Alfano di Sorrento fa conoscere il disagio in cui vive un positivo al Covid, detenuto nel carcere di Poggioreale

Un 45enne della penisola sorrentina che si trova attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale lancia un grido di allarme per far conoscere la sua storia e le condizioni di disagio in cui versa l’istituto penitenziario napoletano soprattutto in questo periodo segnato dal Covid. L’1 gennaio 2022 il detenuto 45enne ha purtroppo scoperto di essere positivo al Covid dopo aver effettuato un tampone molecolare all’interno del carcere. La situazione è drammatica innanzitutto per quanto riguarda l’assembramento all’interno di una cella dove sono stati ammassati i detenuti senza neanche sapere chi fosse positivo e chi negativo, con l’aggravante di servizi igienici malfunzionanti. Il 45enne ha dovuto urlare per far sentire la propria voce e far capire la sua positività.
A difendere il detenuto è l’Avvocato cassazionista Luigi Alfano di Sorrento, professore e criminologo forense, che ha chiesto con una prima istanza l’affidamento in prova ai servizi sociali già nel dicembre dello scorso anno. Successivamente sono state presentate altre due istanze di concessione di misura alternativa alla detenzione ex art. 47 ter dell’ordinamento penitenziario ed art. 147 del Codice Penale in via d’urgenza sia al Tribunale di Sorveglianza di Napoli che al Magistrato di Sorveglianza di Napoli.
L’Avv. Alfano nelle sue istanze ha evidenziato come l’attuale stato di detenzione espone il detenuto ai rischi legati al Covid-19 costituendo un pericolo per la propria salute e per la propria vita. Le condizioni di detenzione nel carcere di Poggioreale non garantiscono il rispetto del distanziamento interpersonale di un metro, né tanto meno l’eliminazione dei contatti tra le persone. Non è previsto l’utilizzo della mascherina di protezione individuale, dei guanti, del disinfettante per le superfici.
A tutto questo si aggiunge il non poter avere colloqui con i propri parenti. Non è dato sapere se vengano effettuati i tamponi anche al personale come ad esempio gli agenti della Polizia Penitenziaria.
Ora il detenuto potrà fare ritorno in una cella in cui non sarà più insieme ad altre persone anche a seguito del deposito della terza istanza da parte dell’Avv. Alfano nel quale il legale chiede l’affidamento in prova ai servizi sociali con un regime di detenzione domiciliare anche alla luce delle patologie da cui è affetto il 45enne (tra le quali una grave ipertensione arteriosa) incompatibili con lo stato di detenzione carceraria.
L’avv. Luigi Alfano si fa portavoce del suo assistito, previa autorizzazione da parte dello stesso, per far conoscere lo stato di disagio in cui versa il carcere di Poggioreale ed i detenuti, evidenziando la necessità di un intervento da parte del Garante dei detenuti (anche se già intervenuto più volte) e soprattutto del Ministro della Giustizia affinché comprenda che le condizioni di degrado in cui versa attualmente il carcere napoletano.
L’Avv. Alfano sta seguendo da vicino tutta la situazione evidenziano ancora una volta il suo essere sempre dalla parte degli ultimi e degli indigenti.

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