Dal libro Amalfitanità di Carlo de Luca: La festa della pasta alle “Sirenuse” di Positano

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Positano, Costiera amalfitana. Tratto dal libro “Amalfitanità”, a pag. 231 c’è il ricordo della festa della pasta alle Sirenuse:

La festa della pasta alle “Sirenuse”

Per inaugurare la stagione estiva del lussuoso Hotel Le Sirenuse, il marchese Paolo Sersale, nobile napoletano e sindaco comunista di Positano, si sbizzarrì ideando la “Festa della Pasta” e, all’occasione, scelse la più povera delle cucine nostrane e la pasta della Costa di Amalfi.

Si dava il caso che il pastificio Scaramella di Salerno reclamizzava i pacchi di carta blu con l’etichetta del panorama di Amalfi.

Per il battesimo venni sollecitato dal marchese a stampare un manifesto particolare e mi ispirai alla grafica di quelli del Teatro San Carlo, molto apprezzato.

Venti erano i tipi di pasta di Gragnano della cucina povera della Costiera, che insieme a quella di Amalfi era tra le migliori. In omaggio alla Madonna nera di Positano, si iniziò l’abbuffata con le linguine integrali, quelle preferite dai carrettieri. Seguivano: fusilli, bucatini, ziti al ragù, birboni, spaghetti al sugo di alici, alla conventuale, ai frutti di mare, allo scarpariello, alla Nerano, alle vongole, al limone, alla caporalesca, vermicelli alla Positano con cipolle e pomodoro, maccheroncelli, tubetti, pasta con le melanzane e alla colatura di alici, pasta e fagioli e pasta e ceci.

Sulle terrazze dell’Hotel Sirenuse, il marchese Sersale faceva da anfitrione, spalleggiato da Luciano De Crescenzo che era di casa, da camerieri in alta uniforme e da cuochi con il babà e libagioni con champagne francese.

È stato la conferma che la pasta della Costiera era la migliore.

Carlo de Luca

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