Blue Monday: oggi è il giorno più triste dell’anno. Ecco perché

Più informazioni su

Oggi, lunedì 17 gennaio 2022, è il giorno più triste dell’anno. Il termine utilizzato per indicare la giornata che segna il più alto picco di infelicità è Blue Monday. 

Il termine inglese Blue Monday (“lunedì triste”) indica un particolare giorno dell’anno, solitamente il terzo lunedì del mese di gennaio, ritenuto essere il giorno dell’anno più triste per gli abitanti dell’emisfero boreale. La ricorrenza nasce nel 2005 da un calcolo matematico del dottor Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff, che ha incrociato alcune variabili come il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi a Natale e il calo di motivazione dopo le Feste. Il concetto è stato esposto all’interno di un comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel, in cui si affermava di avere calcolato la data utilizzando un’equazione. L’intera idea rientra nell’ambito della pseudoscienza, e l’equazione che ne è alla base viene ritenuta priva di alcun fondamento.

Secondo questa teoria, al Blue Monday le persone si sentono maggiormente depresse perché inconsciamente il cervello realizza in questo giorno che sono finite le festività natalizie e che i mesi successivi saranno caratterizzati dalla quasi totale assenza di giorni festivi.

Inoltre, aggraverebbero lo stato d’animo il meteo, il portafogli alleggerito dai regali di Natale ed i saldi, l’aumento di peso a causa delle abbuffate delle feste, il calo delle energie come conseguenza fisiologica del grande dispendio dei giorni precedenti.

Arnall ha affermato anche, in un comunicato stampa commissionato dall’azienda produttrice di gelati Wall’s, di avere calcolato il giorno più felice dell’anno. Tale data cadde nel 2005 il giorno 24 giugno, nel 2006 il 23 giugno, nel 2008 il 20 giugno, nel 2009 il 19 giugno, e nel 2010 il 18 giugno. Questa data tende a ricadere vicino al solstizio d’estate nell’emisfero nord.

Sono diversi, comunque gli scienziati ad avergli mosso delle critiche. Ben Goldacre ha sottolineato la mancanza di un senso matematico dei termini che compaiono nell’equazione, notando come applicando l’equazione originale di Arnall, preparando i bagagli per 10 ore e spendendo 40 ore nella restante preparazione del viaggio sarà sempre garantita una buona vacanza, e che stando a casa e tagliando a 0 il tempo di viaggio si può avere un fine settimana “infinitamente buono”. Dean Burnett, un neuroscienziato che ha lavorato nel dipartimento di psicologia dell’Università di Cardiff, ha descritto il lavoro come “farsesco”, con misurazioni prive di senso.

Altre personalità attive in ambito medico riconoscono invece una sovrasemplificazione della realtà e un fondo di verità, in particolare riguardo a coloro che risultano particolarmente sensibili agli eventi esterni.

Più informazioni su

Commenti

Translate »