Anpi Cava de’ Tirreni: “Il fascismo non è un’opinione, è un crimine”

Anpi Cava de’ Tirreni: “Il fascismo non è un’opinione, è un crimine”. Non dobbiamo dimenticare l’orrore che quel 27 gennaio di tanti anni fa apparve all’apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa.

Quel giorno come tutti dovrebbero sapere, è stato fissato per ricordare la Shoah, ,lo sterminio di rom e sinti, il massacro di omosessuali, detenuti politici, prigionieri di guerra, minoranze religiose, portatori di infermità fisiche e mentali e di tutti quanti soffrirono e morirono nei campi di concentramento, nelle prigioni naziste e fasciste di tutta Europa o che furono perseguitati, vilipesi ,violentati, torturati, impiccati, fucilati.

Negli ultimi anni vi è la tendenza ad addossare tutte le colpe alla furia nazista; le tesi revisioniste in questi anni si sono moltiplicate, diffondendo giustificazioni improbabili ad atti vergognosi e inumani: Il fascismo fu razzista nella sua essenza.

Non è vero che le leggi razziali furono leggere e che tutto rimase nell’ambito di provvedimenti amministrativi: le leggi razziali fasciste volute fortemente dal Mussolini furono un infamia che mai si potrà perdonare, che portarono alla morte migliaia e migliaia di persone provocando dolore e sofferenze impensabili, torture perverse, paura, terrore e morte. Le leggi razziali furono emanate nel 1938,precedute dal Manifesto della Razza, poi Re Vittorio Emanuele III di Savoia firmò il 15 novembre 1938 l’atto più vile e ripugnante che un capo di stato possa sottoscrivere: la legislazione razziale antiebraica!.
Per non parlare dei criminali di guerra italiani in Africa, in Jugoslavia, in Grecia, in Albania e in tutti i paesi occupati.

Dei centinaia di campi di concentramento fascisti sparsi in Italia e nei territorio occupati.

Nonostante ciò, ancora si tentenna nella condanna conclusiva ed inappellabile nei confronti di qualsiasi fascismo, nazismo, razzismo.

Come A.N.P.I ci auspichiamo che questo giorno sia un momento di riflessione coinvolgente, la base di un messaggio di civiltà, antifascismo, e democrazia che proviene dal sangue dei campi di concentramento.

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