Amalfi, Sigismondo Nastri: “Andatelo a dire ai bambini di oggi che la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…”

Alla vigilia dell’Epifania riportiamo il post pubblicato dal giornalista di Amalfi Sigismondo Nastri: «Una volta ai bimbi si insegnava questa nenia: “La Befana vien di notte / con le scarpe tutte rotte…” e così via. La sera del 5 gennaio si appendeva la rituale calza ai piedi del letto e la mattina la si trovava piena di doni. Si tiravano fuori e si scartocciavano, con una eccitazione incredibile, caramelle (poche, per la verità), confettini cannellini, un franfellicco di zucchero filato – comprati da Giovanni ‘a bancarella o Tatore ‘o stuorto -, della frutta: mandarini, castagne infornate, fichi secchi, noci e, per quel che mi riguarda personalmente, anche un paio di carrube che a all’epoca – mi riferisco al periodo di guerra – venivano spacciate per cioccolata. E magari, se avevi fatto qualche marachella – un pezzo di carbone (come ammonimento).
Oggi alla Befana – vecchia, brutta, sdentata, come ce la descrivevano, che vola sulla scopa col sacco a tracolla – non crede più nessuno. I bambini stessi (quando le famiglie sono in condizione di permetterselo) decidono quali regali devono avere. In certi casi vanno insieme con i genitori a sceglierli nei centri commerciali, che sono i luoghi d’acquisto più alla moda.
M’è capitato di vedere un signore che stava comprando un Ipad per un figlio di sei anni. Mi trovavo a curiosare nelle vetrine del negozio e son rimasto allibito. E poi – m’è venuto da pensare – la tv ci fa sapere che fare la spesa costa sempre di più, che tante famiglie non riescono ad arrivare alla quarta settimana del mese! Ho concluso che, certo, quel bambino – decisamente privilegiato – potrà avere di tutto, ma non vivrà mai la sorpresa, l’emozione, la gioia, il godimento che provavano quelli della mia generazione.
P.S.: Passano gli anni, la situazione rimane la stessa: anche la Befana, a parte qualche acciacco sopraggiunto e i baffi che non ci sono più.
Buona befana a tutti!».

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