A Sorrento applausi per “Trullo” di e con Diego Sommaripa e la partecipazione di Nio Lauro foto

Sorrento (NA) Ieri sera (2 gennaio N.d.A.) all’interno della chiesa dei Santi Felice e Bacolo è stata presentata la pièce teatrale “Trullo” di e con Diego Sommaripa, nell’ambito della rassegna “IncantiAmoci a Sorrento” promossa dal Comune di Sorrento, organizzata da “Musiciens” di Salvatore Piedimonte, grazie alla collaborazione dell’Arciconfraternita del Rosario e curata dal collega Gigione Maresca. Diego Sommaripa firma un lavoro teatrale molto interessante, intenso e ben costruito, con il suo “Trullo” mette a nudo paure e incertezze che spesso condizionano scelte e atteggiamenti nella nostra vita. Come ogni buon regista raccoglie e mette in scena tante idee che aveva riposte nel suo magazzino letterario. Il Signor Trullo che appare in scena non è solo, ma con uno psicanalista (nella versione reading presentata a Sorrento, egregiamente interpretato da Nio Lauro) che lo sprona ad affrontare le sue mille ossessioni e inquietudini esistenziali, ma il nostro “paziente” non è sul classico lettino che le dovrà affrontare, cercando magari di superarle, ma, al contrario, imbarcandosi come il “Danny Novecento” di Baricco su di una nave; il mare per Sommaripa si trasforma in metafora dell’inconscio: è bello ma fa paura. Le citazioni durante il monologo sono tante, tutte pesate e illuminanti, segnano il percorso interiore di Trullo, da Freud a Stevenson, fino alla Rayuela di Julio Cortàzar, c’è perfino l’immancabile coperta di Linus, niente è lasciato al caso. In un’atmosfera che diventa pian piano surreale, come in “Finale di partita” di Samuel Beckett, il confronto tra i due personaggi diverrà sempre più serrato. “Tutto il resto”, così rivela alla fine di chiamarsi lo psicanalista, e il Signor Trullo giocano la loro partita fino alla fine, fino a quando Trullo, grazie ad un ultimo pedone, un vecchio marinaio di 133 anni, non realizzerà che il mare non gli fa più paura. Trullo impara a nuotare. Comprende che i problemi vanno affrontati e non aggirati, la scena rivelatrice della definitiva “guarigione” è la trasformazione della sua gamba di legno, dove tutte le sue paure avevano trovato rifugio somatizzandosi, in una gamba di carne e ossa. Trullo non zoppica più, ha imparato a guardarsi allo specchio riconoscendosi, perché perdonare sé stessi è uno dei gesti più liberatori che si possa fare. Un monologo sorprendente e molto intrigante, una prova drammaturgica convincente quella dell’attore e regista Diego Sommaripa, alla fine dello spettacolo mi verrebbe da rubare le parole ad Hamm, il vecchio cieco protagonista di “Finale di Partita” e dire al pubblico: “Riflettete, riflettete! Ormai siete al mondo, non c’è più rimedio!”. Un’ultima notazione, questa riguarda la versione con Laura Pagliara, che ho avuto la fortuna di guardare in una precedente rappresentazione, la parte dello spettacolo dove si affronta la paura di perdere l’amore di una compagna, la proporrei nelle scuole come teatro pedagogico. Credo, alla luce dei tanti femminicidi, che il teatro, quello intelligente di persone come Sommaripa e Pagliara, aiuti a riflettere e capire tanto su come si deve affrontare la fine di un rapporto: non è sempre un male perdere qualcuno per strada, chi vuole resta, soprattutto le persone non si costringono a restare con noi se non per loro libera scelta.
Quella che segue è l’intervista che mi ha gentilmente concesso Diego Sommaripa a fine spettacolo.
Come nasce “Trullo”?
Beh, quasi per caso. Nasce da un racconto che ho scritto in collaborazione con una bravissima illustratrice, Daniela Molisso. A Napoli ogni anno si tiene un concorso per corti teatrali, “I corti della Formica” promosso dall’associazione ARIES Teatro ed Eventi ormai giunto alla sedicesima edizione. Nel 2016 mi chiesero di partecipare nella sezione under 35, fu il Direttore artistico Gianmarco Cesareo a insistere, io ero riluttante perché non avevo niente tranne questo racconto di cinque pagine. Alla fine decisi di tentare la sorte, in una settimana misi mano al testo creando le battute che Nio Lauro stasera ha felicemente interpretato e vinsi una menzione speciale come miglior drammaturgia. Poi, a seguito di quest’affermazione ci proposero di partecipare al Positano Teatro Festival e ripresi a lavorare sul testo ampliandolo ulteriormente, trasformandolo in una vera e propria pièce teatrale.
Sono anni che seguo il Positano Teatro Festival e mi viene spontaneo chiederti: che ricordo conservi di quell’esperienza?
Con “Trullo” inaugurammo la kermesse, all’epoca ricordo che presentammo una versione ancora più breve perché dopo di noi si sarebbe esibita Lina Sastri. Il Direttore artistico Gerardo D’Andrea si appassionò al nostro monologo, ricordo che gli rimase impressa la battuta: “Sono sporco, troppo sporco da non distinguere più il colore dei miei occhi”. Gerardo mi fece i complimenti, poi si è rivelato un ottimo maestro. Devo molto a Gerardo D’Andrea, soprattutto per la fiducia che ha riposto in me. Il suo incoraggiamento in questi anni è stato fondamentale per la mia crescita e lo ha fatto fino alla fine. Quella di Positano nel 2017, davanti alla Chiesa Madre rimane, ad oggi, una delle più belle rappresentazioni teatrali della mia vita artistica.
Ti sei mai misurato con il teatro di Annibale Ruccello e Enzo Moscato?
Sono un grande ammiratore sia di Ruccello sia di Moscato, li considero due pilastri del teatro contemporaneo. “Trullo” però non ha affinità con la loro drammaturgia, al contrario di “Juorne” (Il dramma di crescere un figlio disabile, anche questo un’ottima pièce di Sommaripa N.d.A.). Volendo ricorrere ad un esempio, potrei dirti che “Trullo” è più legato al linguaggio teatrale di Baricco, in particolare a quello che caratterizza “Novecento”.
Credo e correggimi se sbaglio, che la protagonista di “Trullo” sia la paura, come la si affronta?
Non c’è un modo corretto. Ognuno deve affrontare le proprie paure. Ma viviamo in un mondo difficile, complesso, credo che fondamentalmente bisogna prima di tutto imparare a resistere e il teatro è una buona scuola di resistenza.
Ho l’impressione che Trullo sia un’opera in divenire. Ogni volta si arricchisce, non è così?
Sì, effettivamente fin dall’inizio ha avuto questa caratteristica. Anche perché è in parte legata anche alla mia crescita come autore. In alcuni casi ho avuto la necessita di rendere l’intreccio più leggero meno impegnativo per non rischiare di annoiare lo spettatore.
Tra le tue opere mi ha colpito molto anche “Adolf prima di Hitler” me ne vuoi parlare?
Sì, mi fa piacere. E’ una pièce che abbiamo presentato con successo al Teatro Elicantropo, ed è liberamente tratta dalla biografia “Il giovane Hitler che conobbi” scritta da Augustus Kubizek. L’autore austriaco, che poi diverrà un ottimo musicista, nel suo testo ricorda i quattro anni passati accanto al futuro dittatore di cui era profondamente innamorato. Probabilmente il corso della storia sarebbe cambiato se Hitler avesse ricambiato l’amore di Gustav. Un bacio tra loro due e tante vite umane sarebbero state risparmiare, sembra un’affermazione assurda, irreale ma a pensarci bene è proprio così. Un lavoro che mi ha impegnato molto e di cui sono orgoglioso, scritto da Antonio Mocciola, che riproporremo a marzo a Roma al Teatro Lo Spazio.
Una parola su ‘A Puteca de’ Suonne Perdute?
‘A Puteca de’ Suonne Perdute è liberamente ispirato ai testi di Benedetto Croce e Matilde Serao, è prodotto da “Resistenza Teatro & Musiciens”, l’abbiamo presentato al teatro TRAM di Napoli. Mi sono affidato ad una squadra di valenti autori, raccontiamo fatti e misfatti leggendari di Napoli, si inizia proprio dalla leggenda di Maria la Rossa, la celebre strega di Port’Alba (Laura Pagliara) di cui molti ancora oggi affermano di udirne la maledizione. Lo spettatore poi si ritroverà a partecipe ad una una conversazione con il mitico Raimondo di Sangro, il Principe di Sansevero, che a lungo studiò il corpo umano e per primo osò sfidare la morte. Quindi raccontiamo la storia di Colapesce, quella del Munaciello e quella dell’insaziabile regina Giovanna, attorno alla quale ancora aleggia il dubbio sull’esistenza di un insolito animale da compagnia. In sintesi cinque leggende, che strizzano l’occhio al giorno d’oggi, con un gradito finale a sorpresa.
Assistendo al tuo “Trullo” stasera non ho potuto fare a meno di andare con la memoria a “Il fiore in bocca” di Luigi Pirandello, anche in questa pièce si affronta una paura quella per il tumore e la morte, la conosci? Ti piace Pirandello?
Certo, Luigi Pirandello è un mostro sacro del teatro. Lo adoro e mi piace studiarlo, fin da quand’ero a scuola l’ho letto con passione, grazie anche ad un’ottima professoressa di italiano. Devo confessarti che proprio perché lo amo profondamente ho paura a misurarmi con lui e portarlo in scena.
Una delle paure che non hai superato?
– Ridiamo (N.d.A.)
Pirandello è magnifico. Da poco abbiamo assistito al cinema alla pellicola sui fratelli De Filippo e mi piace ricordare la scena di Eduardo che sfida i napoletani abituati al teatro umoristico di Scarpetta, difendendo a spada tratta il lavoro di Pirandello.
A proposito di cinema, ultima domanda, ti ho visto nel “Giovane favoloso” di Mario Martone, che esperienza è stata?
Beh, si è trattato di una piccola parte. Ma è stata una bella esperienza con un grande regista e poi un attore di teatro è abituato a dividersi tra palco e set cinematografico, soprattutto in questo periodo così difficile che stiamo vivendo, dove purtroppo nulla più si riesce a programmare a causa della pandemia, che ha messo in ginocchio tutto il comparto.
Con l’augurio che invece passi ‘a nuttata, spero di rivedere quanto prima e ancora in occasioni di tantissime rappresentazioni teatrali Diego Sommaripa e Nio Lauro.
Di Luigi De Rosa

A Sorrento applausi per “Trullo” di e con Diego Sommaripa e la partecipazione di Nio LauroTrullo con Diego Sommaripa e Nio Lauro

A Sorrento applausi per “Trullo” di e con Diego Sommaripa e la partecipazione di Nio Lauro
Nio Lauro e Diego Sommaripa in “Trullo”

A Sorrento applausi per “Trullo” di e con Diego Sommaripa e la partecipazione di Nio Lauro
Il Direttore artistico Salvatore Piedimonte e il giornalista Gigione Maresca

Link utili teatri:

Elicantropo: https://www.teatroelicantropo.com/

TRAM : https://www.facebook.com/teatrotram/

Lo Spazio : https://teatrolospazio.it/

 

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