Spiagge e concessioni balneari, arriva la riforma: al via il tavolo con il governo

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Spiagge e concessioni balneari, arriva la riforma: al via il tavolo con il governo. Ne parla Francesco Bisozzi in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Quella tromba marina chiamata Bolkestein si è dissolta anche questa volta in mare. Decisivo l’incontro di ieri tra i rappresentanti dei balneari e i ministri interessati, quello del Turismo, Massimo Garavaglia, Giancarlo Giorgetti del Mise e Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali. Prenderà il largo nei prossimi giorni un tavolo tecnico che coinvolgerà gli operatori del settore, con l’obiettivo di arrivare entro la metà di gennaio a una soluzione condivisa (anche dalla Ue). Insomma, l’ipotesi di inserire la riforma delle concessioni demaniali marittime nel Milleproroghe è tramontata all’ultimo.
Per i balneari, 30mila imprese coinvolte, è già una buona notizia: per loro il campanello di allarme era suonato a novembre quando il Consiglio di Stato aveva detto no allo stop alla proroga al 31 dicembre 2033 per le concessioni demaniali marittime introdotta dalla legge di Bilancio del primo governo Conte, accorciandola alla fine del 2023.

LE POSIZIONI Così il ministro del Turismo, Garavaglia: «Prima di ogni intervento il governo ha la necessità di conoscere il punto di vista degli operatori». Sulla stessa linea d’onda il ministro dello Sviluppo economico. «Riferiremo al premier Mario Draghi i risultati di questo tavolo con la consapevolezza che è nostro dovere, anche nell’interesse della categoria, trovare soluzioni condivise che in questo particolare momento storico, grazie agli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, potrebbero essere le migliori possibili», ha evidenziato Giorgetti. Per la ministra Gelmini, che oggi aggiornerà le Regioni, «è corretta la proposta di costituire un tavolo tecnico per trovare una soluzione, in collaborazione con il governo, che tuteli l’italianità, le nostre eccellenze e l’occupazione».
Fiduciosi i rappresentanti dei balneari. «Abbiamo ribadito al governo la necessità di raggiungere una soluzione condivisa, con il coinvolgimento anche delle Regioni, nella consapevolezza che il pronunciamento del Consiglio di Stato comporta un cambiamento delle attuali norme. Il tavolo tecnico servirà a valutare le misure più idonee a tutelare le imprese, gli investimenti fatti negli anni da aziende di carattere familiare e l’occupazione», ha aggiunto Maurizio Rustignoli, presidente delle imprese balneari di Fiba-Confesercenti.

LA NORMATIVA La direttiva Bolkestein, che dal 2006 obbliga a bandire gare per concedere beni pubblici come le spiagge nazionali, era stata messa quasi definitivamente nel congelatore dalla legge di Bilancio del 2019, con una proroga al 2033. Decisione che ha portato a una lettera di infrazione di Bruxellers. Il braccio di ferro sulla Bolkestein va avanti da anni ed è anche per questo che il premier Draghi studia da tempo un modo per porre fine alla questione. L’esecutivo era sul punto di intervenire in materia con la legge sulla concorrenza, ma poi ha prevalso la cautela e Palazzo Chigi ha deciso di attendere la sentenza del Consiglio di Stato.
Dopo il confronto di ieri si è aperto per i balneari uno spiraglio. «A seguito dell’incontro tra il governo e i rappresentanti della categoria dei balneari, si è convenuto di istituire un tavolo tecnico politico al fine di arrivare a un testo condiviso per una soluzione definitiva entro metà gennaio. Allo stesso tempo già domani si procederà anche a un confronto serrato con le Regioni per verificare il rispetto delle norme sulla mappatura delle concessioni delle spiagge da parte di tutti», ha sottolineato con una nota il ministero dello Sviluppo economico nella serata di ieri. I tempi sono stretti. A febbraio è atteso il parere motivato di Bruxelles relativo alla procedura di infrazione comunitaria. Di qui l’esigenza di arrivare al più presto a un provvedimento che fissi i criteri per avviare le gare per riassegnare le concessioni balneari. Il governo punta ad approvare un disegno di legge già entro la fine del mese prossimo, ma prima andrà completata la mappatura del demanio marittimo stabilita dal decreto Concorrenza e che soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno sta procedendo con una certa fatica.

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