Sorrento, l’ex sindaco Raffaele Attardi sui problemi della sanità in penisola sorrentina

Sorrento. Riportiamo il post pubblicato dall’ex sindaco Raffaele Attardi sulla questione della sanità in penisola sorrentina: «Forse per risolvere i problemi del sistema sanità vale la pena di allargare un po’ il discorso ad altri sistemi come quello dei trasporti e il sistema idrico. Partendo dalla sanità bisogna prendere atto che sono almeno 20 anni che si gira intorno a questo problema. Si sono fatte tante ipotesi e infinite discussioni, ma quasi tutto è rimasto sulla carta, compreso l’impegno preso di creare il sistema degli ospedali unici della penisola sorrentina. Bisogna arrendersi alla realtà: si fa solo ciò che la Regione responsabile della sanità vuole.
Il ruolo dei Sindaci, come Autorità Sanitaria, è privo di contenuti e non si ha alcuna possibilità concreta, anche per le divisioni che esistono, di modificare o influenzare le scelte Regionali, orientate un po’ ovunque solo ad una riduzione dei costi. È un po’  la stessa situazione che si è determinata con EAV e Circumvesuviana, anche lì comanda la Regione, anche lì sono decenni che si discute, ma la gestione è orientata alla riduzione dei costi: tutt’al più quello che viene offerto è la manutenzione straordinaria di qualche stazione o qualche treno. Se poi volessimo parlare del sistema portuale e del demanio idrico regionale dovremmo risalire agli anni 70.
C’è qualcosa che non va nel funzionamento della Regione e che coinvolge tutte le diverse amministrazioni. Nel frattempo i problemi si accumulano e ci si nasconde dietro a Direttori e Commissari o si rompe il fronte di chi chiede un miglioramento della gestione dei sistemi sotto controllo regionale, accontentando un Sindaco, con qualche promessa, con qualche manutenzione straordinaria o con un nuovo treno. Bisogna essere consapevoli che troppe cose che fanno capo alla Regione, peggiorano sempre più. Le cose regionali si devono discutere a livello regionale: è lì che si deve arrestare questa deriva.
Una volta esistevano i Partiti ed i Movimenti che si facevano portatori di questa azione: oggi non esistono più. Perciò volente o nolente si devono fare portatori di questi interessi i Consiglieri Regionali, e di quelli locali, possibilmente i rappresentanti locali.
La penisola sorrentina ha espresso un solo Consigliere Regionale, Gennaro Cinque. La cosa più logica sarebbe coinvolgere lui nelle nostre problematiche o magari qualcun altro espressione del distretto, consapevole e coinvolto nelle nostre problematiche. Continuare a insistere con i Sindaci chiedendo loro di fare cose che superano le loro responsabilità, o augurarsi che la cosa si risolva promuovendo modifiche istituzionali come la formazione del Comune Unico non è sbagliato, e può servire a ridurre i danni, ma è inutile per gestire i sistemi.
Forse vale la pena di ricordare la storia dell’impianto di depurazione di Punta Gradelle. La costruzione si è protratta 40 anni anche a causa delle continue beghe sorte periodicamente fra i Comuni e si è risolta solo grazie al coinvolgimento e l’impegno di molti Consiglieri Regionali fra cui Enza Amato, Flora Beneduce, Maro Casillo, e del Vicepresidente Bonavitacola… ed è anche grazie a questo che oggi i Comuni della Penisola sventolano orgogliosamente la Bandiera Blu.
Le cose regionali vanno risolte a livello regionale».

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