Sorrento, la “lezione” dei carabinieri agli anziani: «Attenti alle truffe»

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Sorrento, la “lezione” dei carabinieri agli anziani: «Attenti alle truffe». Ne parla Ilenia De Rosa in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

«Diffidate dalle apparenze. Anche una persona in giacca e cravatta con linguaggio forbito potrebbe essere un criminale». Così i militari dell’Arma dei carabinieri fanno scuola agli anziani. A spiegare quali sono le tecniche più utilizzate dai truffatori, i potenziali pericoli e le modalità per difendersi è stato il maggiore Ivan Iannucci, comandante della compagnia di Sorrento che ha tenuto una lezione di circa due ore a una platea di 150 studenti dagli 80 anni in su. L’incontro si è svolto a Sorrento, presso il centro anziani, dove ha fatto visita anche il sindaco Massimo Coppola sottolineando l’importanza della prevenzione e lodando il lavoro delle forze dell’ordine sul territorio. Il primo consiglio è banale ma efficace: non aprire agli sconosciuti e chiamare il 112 in caso di dubbi. «Tutte le aziende preannunciano il loro arrivo tramite avvisi condominiali» sottolinea Iannucci. E bisogna stare attenti a chi dice di essere stato mandato da un parente, magari in difficoltà. È questa, infatti, una delle tecniche più usate: finto corriere che deve urgentemente recapitare un pacco al nipote. Oppure finto avvocato o amico del figlio che chiede soldi per aiutare il ragazzo a risolvere un grave problema. E non sempre a bussare alla porta sono uomini: possono essere anche donne, benvestite e dai comportamenti eleganti e apparentemente impeccabili. Alle volte i truffatori possono spacciarsi per carabinieri o poliziotti e indossare delle uniformi. «Se indossano finte divise, presentano incompletezze e contraffazioni facilmente individuabili. Potrebbero anche esibire finti tesserini di riconoscimento» continua il comandante dinanzi a una platea attenta e partecipativa.

LE TELEFONATE Molti dei presenti hanno almeno un amico che è stato vittima di una truffa o tentata truffa. «Di norma usano modi gentili ma decisi – ha aggiunto Iannucci – tendono a mostrarsi ottimi oratori, colti ed esperti nei campi di loro interesse. Spesso cercano di disorientare la vittima con fiumi di parole. Fingono di conoscere mogli, mariti, figli, parenti. Spesso operano insieme ad altri complici». Ma come si fa a capire se i carabinieri che bussano alla porta sono veri o finti? «È opportuno capire il motivo della visita, controllare il tesserino di riconoscimento, osservare i particolari della divisa e degli accessori. I carabinieri non si presentano mai con felpe o pettorine». Molta attenzione anche alle telefonate. Spesso prima di bussare alla porta i truffatori chiamano anticipando la problematica, spacciandosi proprio per un parente. Giocano sulla psicologia della vittima, sulle sue fragilità, convincendola del potenziale stato di pericolo in cui si trova il parente.

LA RAPIDITÀ Nell’ultimo anno soltanto in penisola ci sono stati oltre 20 arresti per truffa agli anziani. In molti casi le vittime, oltre a soldi, hanno consegnato anche gioielli preziosi a cui erano legate da motivi affettivi. E la maggior parte delle volte si sono ritrovate pacchi contenenti soltanto scatole di sale. Il team della compagnia di Sorrento ha sottolineato ai presenti anche l’importanza di denunciare tempestivamente. Molti, infatti, i casi risolti, con recupero della refurtiva, grazie all’immediata comunicazione della truffa alle forze dell’ordine, pronte a intervenire in maniera repentina ed efficace. La campagna di informazione e prevenzione contro il fenomeno delle truffe agli anziani è al suo primo incontro post-Covid: nelle prossime settimane sono previsti ulteriori appuntamenti in altre città della penisola.

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