Sale il costo del carburante, da gennaio aumento biglietti vie del mare

Sale il costo del carburante, da gennaio aumento biglietti vie del mare. Aumento dei costi per il carburante, si profilano rincari dei biglietti per i mezzi che garantiscono i collegamenti lungo le vie del mare nel golfo di Napoli. A lanciare l’allarme è Salvatore Ravenna, direttore dell’Acap, l’associazione che raggruppa la quasi totalità delle aziende marittime che operano tra Napoli, le isole e la costiera sorrentina. “I prezzi dei carburanti sono cresciuti al punto da diventare insostenibili, bisogna aumentare il costo dei biglietti”, si legge in una lettera inviata ai vertici della Regione Campania, al prefetto di Napoli ed ai sindaci.

Gli armatori campani lamentano la mancata attuazione, da parte di Palazzo Santa Lucia, degli atti necessari per recepire gli accordi stipulati lo scorso ottobre durante una riunione a cui parteciparono anche diversi amministratori dei Comuni serviti dalle vie del mare. “Se non riceveremo in tempi brevi risposte adeguate – ribadisce Ravenna – procederemo autonomamente agli aumenti che riguarderanno sia i passeggeri sia i pendolari”.

Nel caso non vengano mantenuti gli impegni gli armatori sono già pronti con i rincari. Dal 1 gennaio 2022 si prevedono, infatti, aumenti del 5% del costo del biglietto ordinario e addirittura del 100% per gli abbonamenti per i pendolari. Questo, ovviamente, danneggerebbe migliaia di studenti e lavoratori che ogni giorno si spostano da e per Ischia, Capri, Procida e la terraferma, ma anche tra Sorrento e Napoli.

“Noi operiamo senza contributi o finanziamenti regionali o nazionali – si legge ancora nella lettera -. Sono servizi che si svolgono in un libero mercato e nonostante questo abbiamo accettato le perdite del calo dei passeggeri dovuti al Covid garantendo comunque i servizi. Ora stiamo fronteggiando un vertiginoso aumento del carburante, +40%, che influisce in maniera pesante sui bilanci delle aziende. Non possiamo andare avanti così e lo abbiamo detto a chiare lettere già nella riunione di ottobre a cui, però, non sono seguiti i fatti, se non peggiorativi”.

Si chiedeva l’adeguamento delle tariffe (ferme all’anno 2018) all’inflazione reale e cioè +5%; adeguamenti del costo abbonamenti pendolare/residente a un valore economicamente sostenibile per le aziende; intervento contributivo della Regione a favore di pendolari e residenti per compensare l’aumento degli abbonamenti; rimodulazione di orari/corse con eventuale sostegno economico della Regione per i nuovi collegamenti.

“Nulla di tutto questo ha avuto un seguito – precisa Ravenna – ed è per questo che ribadiamo con forza nella lettera che in caso di ulteriore mancato riscontro le compagnie di navigazione saranno costrette a comunicare agli enti competenti e all’utenza che a decorrere dal primo gennaio prossimo le tariffe saranno adeguate al tasso di inflazione reale +5% e che gli abbonamenti saranno messi in vendita ad un prezzo economicamente sostenibile per le aziende (aumento stimato circa 100%)”.

“Abbiamo fatto tutto quello che potevamo e sostenuto già perdite molto rilevanti – conclude Ravenna -. Ora è necessario un intervento pubblico se vogliono continuare a mantenere le attuali tariffe. In caso contrario, lo diciamo con assoluta chiarezza, andremo avanti autonomamente con i rincari per bilanciare gli aumenti dei costi. Dobbiamo evitare assolutamente esposizioni pericolose per le aziende che gestiscono i servizi sulle vie del mare”.

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