Grande successo per Elisabetta D’Acunzo a Positano foto

Positano (SA) Domenica sera all’interno della Chiesa Madre di Positano si è tenuto il concerto “Notte Santa Notte d’Ammore”, che ha avuto come protagonista la cantante e attrice Elisabetta D’Acunzo, visto la partecipazione straordinaria di Giovanni Mauriello e di Matteo Mauriello, mentre ad accompagnare gli artisti sono stati chiamati i maestri Aniello Palomba (chitarra), Emiliano Berti (contrabbasso), Riccardo Schmitt (percussioni) e Luigi Belati (clarinetto). Elisabetta D’Acunzo è stata protagonista di una performance che ha meritato più di un applauso sia per la prova di canto che di recitazione. L’attrice corallina ha padroneggiato la scena con eleganza e charme, cantando brani classici della canzone napoletana in modo passionale, seducendo l’uditorio quando al canto, per i brani di Ivano Fossati e Lucio Dalla, ha sostituito la recitazione. La D’Acunzo è stata artefice di una prova attoriale raffinata che ha oltremodo commosso il pubblico quando si è misurata con un brano tratto del bestseller di Erri De Luca “In nome della madre”. La sua Miriam è proprio la ragazza operaia della divinità descritta da Erri De Luca. La sua Maria restituisce alla madre di Gesù la meravigliosa semplicità di una femminilità coraggiosa, la grazia umana di un destino che la comprende e la supera. Elisabetta D’Acunzo rende omaggio così ad uno scrittore che con questo libro, come ha sottolineato più di un critico letterario, raggiunge il vertice della sua sapienza narrativa. Con Elisabetta D’Acunzo ho avuto il piacere di scambiare qualche battuta a fine concerto, quella che segue è l’intervista che mi ha generosamente concesso.
Le chiedo una breve descrizione dello spettacolo per dare la possibilità a chi non ha avuto modo di venire stasera a Positano di conoscere il suo progetto.
In questo spettacolo c’è in sintesi tutta la mia storia teatrale e concertistica. Avrà notato che c’è molta tradizione. Ho scelto alcune canzoni della Nuova Compagnia di Canto Popolare, ma non mancano le citazioni a Carlo Faiello con il quale collaboro da anni. Alla canzone tradizionale però ho voluto abbinare le canzoni d’autore di Ivano Fossati e Lucio Dalla, che mi hanno permesso di attualizzare determinati contenuti come avrà notato: drammatici. Ho voluto mettere sotto la luce dei riflettori il dramma che si consuma da anni nei nostri mari, con questi barconi di disperati che spesso trovano la morte dove cercavano una seconda occasione. “Ci vuole coraggio a trascinare le nostre suole da una terra che ci odia ad un’altra che non ci vuole”, in questi pochi versi Ivano Fossati dice tutto sulla condizione di questi uomini e di queste donne.
Molto commovente anche la sua interpretazione di “Se io fossi un angelo” di Lucio Dalla, più che cantarla l’ha recitata divinamente, liberandone tutta la poesia. Mi piacerebbe ci raccontasse anche dell’altra bellissima interpretazione, quella di Yeshua e di Miriam.
Mi sento principalmente un’attrice e ho voluto recitare un brano sraordinario quello che Erri De Luca nel testo “In nome di Maria” dedica a Miriam che partorisce. È una narrazione molto toccante.
Parliamo di teatro se le dico Roberto De Simone.
Ho debuttato con il Maestro Roberto De Simone ne “La Gatta Cenerentola” nel 1998. Dopo è venuta “L’ opera buffa del Giovedi Santo” sempre con De Simone. Poi “‘O scarfalietto” di Eduardo Scarpetta per la regia Armando Pugliese, ancora “La gente vuole ridere” scritto e diretto da Vincenzo Salemme. Ho fatto molto teatro con grandi registi. Con Roberto De Simone c’è stato però il mio battesimo di attrice cantante ed è sempre in quegli anni che ho conosciuto Giovanni Mauriello.
Tralasciando per un momento il grande teatro di scuola partenopea, con quale autore internazionale le piacerebbe misurarsi?
Ovviamente mi piacerebbe tantissimo recitare William Shakespeare, che forse a Napoli è un po’ più difficile proporre perché siamo molto ancorati alle nostre tradizioni, e devo confessarle che io per prima sono molto tradizionalista: adoro Raffaele Viviani. Ma Shakespeare mi piace, è un drammaturgo del mondo, le sue storie sono universali. a pensarci bene si potrebbero ambientare a Napoli.
Le confesso che sono stato alunno al Liceo Classico P. Virgilio Marone di Meta di Franco Autiero, mio professore di Storia dell’Arte. Ho letto nel suo curriculum che ha recitato per lui, volevo un suo ricordo di quest’artista a noi caro.
Franco era meraviglioso. Sprizzava arte da tutti i pori. Sia nella scrittura, io ho recitato in Matamoro insieme ad Ernesto Lama. In Matamoro di Franco c’è proprio una lingua che diventa musica. Lo ricordo come una persona solare, mai un’ombra. Lo ricordo sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta. Franco è stato un amico e la sua una perdita molto dolorosa.
Un’ultima domanda. Sono diciotto anni che a Positano si celebra il Premio Annibale Ruccello volevo da Lei una riflessione su Annibale, Enzo Moscato, quella grande stagione teatrale che li ha visti protagonisti.
Sono autori che adoro. Franco stesso veniva da quella scuola. Ritengo un onore aver interpretato il ruolo di Anna nell’opera di Annibale Ruccello, “Le cinque rose di Jennifer”, sempre con Ernesto Lama mentre la regia la firmava Peppe Miale. E la stessa emozione l’ho provata recitando in “Occhi gettati” di Enzo Moscato, in questo caso la regia era di Francesco Saponaro. Io adoro la lingua di questi autori. Prima le ho citato Shakespeare ma adesso glielo confesso: a me piace Viviani, interpreterei tutta la vita Viviani, De Filippo e Ruccello!
(ridiamo N.d.A.)
In realtà anche Shakespeare è, come dire, sanguigno, in fondo, come Viviani, anche lui veniva dal popolo era o non era il figlio del guantaio di Stratford-upon-Avon, come raccontano gli storici inglesi? Quindi le auguro di recitare anche Shakespeare e lo farà divinamente.
Speriamo di rivederci al Premio Annibale Ruccello, siamo stati qui con “Sottovoce” omaggio a Raffaele Viviani, nel 2016, c’era Marina Bruno, il Maestro Giuseppe Di Capua, ancora Ernesto Lama, e c’era soprattutto Gerardo D’Andrea, eravamo su alla Chiesa Nuova.
Sì, come ha ricordato il Sindaco di Positano Giuseppe Guida “a teatro si respira la vita”.
Signori chi è di scena… chi è di scena signori…Spegnete i cellulari e accendete i cervelli. Gerardo D’Andrea
Ringrazio la signora Elisabetta D’Acunzo, la direttrice Giulia Talamo, il regista Antonio Speranza.
Di Luigi De Rosa

Grande successo per Elisabetta D’Acunzo a Positano

Grande successo per Elisabetta D’Acunzo a Positano
Elisabetta D’Acunzo, attrice e Cantante

Link utili: https://geniusmanagement.it/attrici/36%20-%2045/elisabetta-d-acunzo.html

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