Cefalea e dolori muscolari tra i sintomi di Omicron

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Cefalea e dolori muscolari tra i sintomi di Omicron. L’allerta è alta ed è necessario continuare a rispettare le precauzioni che abbiamo imparato a conoscere da quando la pandemia è esplosa nel 2020. È importante prestare attenzione ai sintomi, che possono consentire di riconoscere per tempo la variante proveniente dal Sudafrica. Quelli più comuni sono mal di testa, mal di gola e raffreddore: disturbi simili all’influenza di stagione. La dottoressa Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association, ha affermato che i principali sintomi di Omicron a cui prestare attenzione sono: fatica, dolori muscolari, cefalea. Ha anche descritto un «caso considerato molto interessante»: una bambina di sei anni aveva febbre e una frequenza cardiaca molto alta. Poi ci sono anche, appunto, gli altri sintomi (mal di testa, stanchezza, indolenzimento) a cui prestare attenzione: potrebbe non trattarsi di una banale influenza, ma essere l’effetto della variante Omicron.

LE PREOCCUPAZIONI Con le feste alle porte e l’Europa alle prese con la quarta ondata di infezioni, crescono la preoccupazione e le domande sull’ultima mutazione del Sars-Cov-2 classificata dall’Oms come «variante di preoccupazione». Il vaccino è l’unica arma per fermare la corsa del virus, ma Omicron potrebbe essere ancora più trasmissibile delle tipologie precedenti, e più capace di eludere le risposte immunitarie. L’immunizzazione, comunque, protegge dalle forme gravi di malattia.

Ma c’è un altro dato che preoccupa: Omicron sembra essere in grado di reinfettare chi ha già avuto la malattia. Emerge da uno studio preliminare, in corso di revisione, per MedRxiv. L’indagine si basa sull’analisi di 2 milioni e 796mila persone che hanno sviluppato il Sars-Cov2 in Sudafrica tra marzo 2020 e novembre 2021. La variante «è associata ad una capacità significativa di evadere l’immunità acquisita da infezioni precedenti» con il virus, spiegano gli scienziati. E potrebbe essere una novità: «Non ci sono prove epidemiologiche evidenti di una capacità simile con le varianti Beta o Delta». Come ci si può difendere? L’Oms spiega che la strategia per ridurre la diffusione del virus resta la stessa: distanziamento, mascherine, starnutire nel gomito o nel fazzoletto, lavare spesso le mani, ventilare gli ambienti. La raccomandazione è di sottoporsi all’immunizzazione e, in caso di ciclo concluso, di effettuare il prima possibile la dose booster.

IL VOLO PER ROMA Intanto, sono stati “sequenziati” i passeggeri del volo da Doha a Fiumicino, su cui viaggiava il primo passeggero risultato positivo alla variante Omicron: sono tutti negativi. Un sospiro di sollievo anche se mancano ancora da analizzare i passeggeri di altri due voli, su cui c’era un altro positivo: quello da Amsterdam a Roma e poi quello da Roma ad Alghero.

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