Cava de’ Tirreni, ancora disagi per l’Ospedale: «Niente risposte, lenta agonia»

Cava de’ Tirreni, ancora disagi per l’Ospedale: «Niente risposte, lenta agonia». Ne parla Simona Chiariello in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Chirurgia, ortopedia e pronto soccorso: organico ridotto, servizi e prestazioni dimezzate. Un nuovo campanello d’allarme arriva dal Santa Maria dell’Olmo dove sanitari e sindacalisti sono sorpresi e preoccupati dall’immobilismo di dirigenti e politici. Nei mesi scorsi le dimissioni e i pensionamenti di camici bianchi nel reparto di chirurgia hanno reso difficile non solo la copertura dei turni (anche al pronto soccorso), ma hanno bloccato l’attività chirurgica, assicurando solo gli interventi di urgenza. Stop anche all’attività ambulatoriale. Con il nuovo anno nuove riduzioni di organico si registreranno anche nella divisione di ortopedia, con medici in procinto di pensionamento. Una situazione destinata a peggiorare perché si tratta di divisioni, come quella di chirurgia ed ortopedia, che devono assicurare anche l’attività chirurgica. «È una lenta agonia – dicono i sanitari – nonostante gli appelli di medici, sindacalisti e cittadini non ci sono risposte concrete. Quale sarà il futuro del nostro ospedale?». Nei giorni scorsi i Comitati Uniti Cava Vietri Costa D’Amalfi hanno chiesto la convocazione di un tavolo di lavoro con i sindaci, gli operatori sanitari, i sindacalisti e di rappresentanti dei cittadini per fare una proposta univoca da presentare alla direzione del Ruggi in vista dell’approvazione del nuovo atto aziendale. «Abbiamo lanciato una nuova proposta che non ha alcun tono polemico, anzi – aveva spiegato Paolo Civetta, presidente del Comitato – è tesa a raggiungere un obiettivo comune e cioè il potenziamento del nostro presidio. La convocazione di un tavolo tecnico serve per stilare una proposta sul futuro del Santa Maria dell’Olmo da presentare alla dirigenza del Ruggi. Il nostro invito è rivolto alle parti interessate e cioè ai sindaci dei diversi comuni. Per quanto riguarda Cava, essendo il comune capofila, l’invito é rivolto non solo al primo cittadino ma a tutto il consiglio comunale. E poi agli operatori sanitari, medici specialisti, infermieri e addetti al 118. Chiediamo la partecipazione dei sindacalisti del comparto sanitario e dei rappresentanti dei cittadini. In questo modo saranno prese in considerazione tutte le istanze per raggiungere un punto di incontro». Tra le priorità c’è il potenziamento della pianta organica, il ripristino della normale attività chirurgica (incluse le prestazioni ambulatoriali), dell’ambulatorio di ginecologia e infine un rilancio, anche in termini di personale, del servizio del 118.

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