Amalfi, l’ospedale di Pogerola da risorsa a problema di cui sbarazzarsi. E l’Asl lo annette al Ruggi di Salerno

Amalfi. L’ospedale “San Michele” della frazione di Pogerola avrebbe dovuto rappresentare un polo d’eccellenza in costiera amalfitana ma così non è stato e la struttura non è mai entrata in funzione. La costruzione iniziò nella seconda metà degli anni Settanta, ma i lavori si interruppero quasi subito perché mancavano i soldi e le autorizzazioni necessarie ed il completamento avvenne solo nel 1989. Un ospedale di quattro piani, costato circa 24 milioni di euro, che però non venne mai inaugurato nonostante un bando per cinque primari e 300 infermieri. E questo perché all’epoca nessun ospedale sotto i 100 posti letti poteva operare. Ad oggi nell’ospedale definito fantasma ci sono dieci stanze, ognuna con quattro attacchi per l’ossigenazione e un potenziale di 40 posti di terapia intensiva. Una risorsa davvero importantissima soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria.
Uno dei motivi per cui il nosocomio non è entrato mai in funzione è anche legato alla sua posizione, poiché collocato a 350 metri sul livello del mare e, quindi, non facilissimo da raggiungere con le ambulanze.
Ed ora l’ASL di Salerno ha deciso di scaricare la problematica dell’ospedale “San Michele di Agerola” e, con una delibera, ha chiarito che tutti i beni mobili e immobili legati al presidio “Costa d’Amalfi” di Castiglione di Ravello sono annessi a quelli dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d’Aragona e che, tra questi, dev’essere annoverato anche l’ex presidio ospedaliero “San Michele” di Pogerola. Nella delibera si precisa che la struttura presenta continuità sia territoriale che funzionale con quello di Castiglione poiché quest’ultimo doveva sostituire quello di Pogerola nell’offerta della relativa assistenza sanitaria per la Costa d’Amalfi.
Insomma, una struttura che poteva costituire un’importante risorsa per la costiera amalfitana, è diventata alla fine un problema di cui liberarsi.

Commenti

Translate »