Acqua, mai abolita la tassa fuorilegge beffati 50mila utenti

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Il canone fisso è illegittimo da 4 anni, ma sulla bolletta idrica di decine di migliaia di utenze non domestiche viene ancora addebitato. E il risultato è che la bolletta dell’acqua recapitata ai commercianti napoletani è, ancora oggi, molto più costosa del dovuto, nonostante l’Abc abbia assicurato ripetutamente la cancellazione dell’iniquo canone che complessivamente dal 2018 vale quasi 45 milioni di euro. Il dettato normativo è stato, di fatto, ignorato dall’azienda speciale dell’acqua, che aveva anche garantito la restituzione delle somme versate indebitamente negli anni scorsi.

IL CANONE FISSOUna vicenda grottesca, che scaturisce dal meccanismo del minimo impegnato, ovvero un quantitativo di metri cubi di acqua che le utenze non domestiche – fino al 2018 – dovevano pagare indipendentemente dal consumo effettuato. Un canone da versare, senza nessun legame con i quantitativi idrici che ciascuna utenza consumava. Una sorta di anticipo consumi, che nei decenni scorsi veniva addebitato anche alle famiglie, e che, per decenni, fu nel mirino delle associazioni dei consumatori. Il minimo impegnato fu finalmente abolito nel 2017 dall’Arera, l’Autorità di Regolazione Energia, Reti e Ambiente, con decorrenza dal 1° gennaio 2018. Ma la società di gestione dell’acqua non tenne conto della delibera Arera. E il minimo impegnato continuò a comparire sulla bolletta idrica delle imprese. Una beffa per i commercianti partenopei, che perfino durante il lockdown hanno dovuto pagare bollette salate, anche con le serrande chiuse. Un canone compreso all’incirca tra i 56 e i 70 euro per trimestre e che l’estate scorsa Abc decise infine di cancellare, con l’adeguamento tariffario 2020-2023.

I COMMERCIANTI«Ma sulla bolletta di dicembre 2021 – denuncia Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori collinari – il minimo impegnato c’è ancora. Per un consumo stimato di 4 metri cubi, mi viene richiesto il pagamento di oltre 70 euro, calcolato sul minimo contrattuale impegnato annuo di 184 metri cubi per le utenze non domestiche, a fronte di un consumo stimato di 12 mc l’anno. In pratica pago 15 volte di più di quello che consumo. Tutto questo nonostante Abc si fosse impegnata a cancellare il minimo impegnato. Ho inoltrato reclamo all’azienda che ha risposto con l’ennesimo rinvio, dicendo che stanno implementando il software». A denunciare l’assurdo meccanismo applicato da Abc è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. «Ho inviato nuovamente una nota ad Abc – spiega Borrelli – sulla mancata abolizione del minimo impegnato e sul conseguente mancato rimborso delle utenze non commerciali. Con la delibera del 22 luglio 2021 l’Abc aveva adottato le nuove tariffe del Servizio idrico integrato per il quadriennio 2020-2023, con l’abrogazione retroattiva dal 1° gennaio 2020 delle tariffe calcolate sul minimo impegnato. L’Abc annunciò anche che gli utenti sarebbero stati rimborsati nelle successive fatture del 2021, anche per evitare le migliaia di ricorsi già pronti e che avrebbero visto soccombere l’azienda. Ma tutto questo non è accaduto. Attendo la risposta di Abc». Il minimo impegnato, già dichiarato illegittimo dall’Authority oltre 4 anni fa, è di fatto ancora in vigore, a dispetto della delibera. L’Abc fa sapere che provvederà finalmente ad eliminarlo nel 2022.

LA REPLICA«Per poterlo cancellare – spiega il direttore dell’azienda Alfredo Pennarola – bisogna rimodulare le tariffe. Il nostro piano tariffario è stato approvato a luglio e poi inoltrato all’Arera, attraverso l’Ente Idrico Campano. Nel nuovo piano abbiamo previsto l’abolizione del minimo impegnato». Un’operazione che doveva essere già attuata nei mesi scorsi. Sul ritardo, Pennarola spiega: «Stiamo installando un nuovo sistema informatico che, per poter recepire le nuove tariffe, ha bisogno di implementazioni. Il minimo impegnato sarà abolito dalla prima, o al massimo, dalla seconda fatturazione 2022. A partire dalla seconda bolletta, restituiremo tutte le somme addebitate in precedenza, sotto forma di conguaglio. Il minimo impegnato era una formula anche apprezzata da alcuni commercianti quando si trovavano a pagare per quantitativi anche inferiori a quelli effettivi. Ma la situazione è cambiata con i negozi chiusi. Voglio ricordare anche che abbiamo dato la possibilità, durante la pandemia, a tutti gli utenti che si trovano in una condizione di disagio economico di posticipare il pagamento delle bollette, senza sanzioni».

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