virus respiratorio sinciziale (VRS) diagnosticato a Cava de’ Tirreni, fuori pericolo al Bambin Gesù a Roma , ma è allarme

virus respiratorio sinciziale (VRS) diagnosticato a Cava de’ Tirreni, fuori pericolo al Bambin Gesù a Roma , ma è allarme . Paura per un bambino della perla della Costiera amalfitana al quale era stato diagnosticato nel ristorante metelliano il perioloso virus, al Bambin Gesù a Roma è stato per fortuna escluso tale virus, ma si tratta di una bronchite . A Roma la guardia dei medici pediatri è alta per il virus respiratorio sinciziale (VRS), responsabile della malattia che colpisce i bronchioli dei neonati. Un virus diffuso in tutta Italia e contratto anche da Vittoria, 7 mesi, la figlia di Chiara Ferragni e Fedez, ricoverata in ospedale dal 24 ottobre. Stando agli esperti il virus respiratorio sinciziale nei neonati, quest’anno, è arrivato in anticipo.

Elemento che trova conferma anche dal Bambin Gesù: “Gli accessi al pronto soccorso per virus sinciziale sono iniziati con un anticipo di circa un mese e mezzo (fine ottobre 2021) contro il trend consueto (2019 e anni precedenti) che vede un’impennata dei casi a fine dicembre”, spiegano.

Secondo i dati forniti dal centro di eccellenza della medicina infantile, ad oggi si contano tra i 220 e i 250 accessi di pazienti al giorno al pronto soccorso di Roma e circa 120 al di Palidoro. Piccoli malati che arrivano ai due poli del Bambin Gesù con ogni tipo di malattia. Di questi, circa 40-45 bambini al giorno, sono affetti da bronchioliti, la maggior parte dei quali di età inferiore ai 3 mesi di vita.

Tra loro “circa la metà ha necessità di essere ricoverato per effettuare ossigeno terapia e/o reidratazione per via endovenosa”, mentre i restanti “sono riaffidati al pediatra di famiglia per continuità assistenziale dando la disponibilità ad una rivalutazione in pronto soccorso pediatrico o presso l’ambulatorio dell’ospedale”, in caso di peggioramento della sintomatologia nei giorni successivi.

Secondo i dati raccolti nel solo mese di ottobre al Policlinico Umberto I, invece, si sono contati 10 ricoverati tra i bambini dai 0 ai 2 anni, di cui due (di solo un mese) in terapia intensiva. Il virus respiratorio sinciziale, come spiegano dal Bambin Gesù, “viene isolato nel 85-90 % dei casi, molto spesso associato ad altri virus e la degenza media è di 5-7 giorni”.

Cos’è il virus sinciziale e quando causa la bronchiolite
Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è un agente virale che infetta l’apparato respiratorio di pazienti di qualsiasi età, ma colpisce in maniera più grave i bambini di età inferiore ai 24 mesi (con un picco di incidenza tra i 2 e i 6 mesi d’età), i bambini prematuri e con cardiopatie congenite. Nei bambini piccoli sotto l’anno di età può causare la bronchiolite (un’infezione virale dei bronchioli, la parte terminale delle vie respiratorie) e la polmonite. Si tratta di un virus molto contagioso, che circola nella stagione invernale, e si trasmette per via aerea, per contatto diretto del materiale infetto, o con le secrezioni nasali che contengono il patogeno. (Tutte le informazioni qui)

I sintomi della bronchiolite nei più piccoli
La bronchiolite scatenata dal virus respiratorio sinciziale innesca un processo infiammatorio che porta ad aumento della produzione di muco e all’ostruzione delle vie aeree con possibile comparsa di difficoltà respiratoria. Neonati e lattanti sono particolarmente esposti a questo rischio a causa delle ridotte dimensioni dei loro bronchioli. La bronchiolite inizia, generalmente, con una sintomatologia caratterizzata da raffreddore, naso chiuso, tosse. Nello specifico, i neonati manifestano nei primi 3 giorni starnuti, tosse, mal di gola, febbre (sintomi tipici delle alte vie respiratorie), mentre dal terzo al quinto giorno possono cominciare a manifestare uno stress respiratorio (aumento della frequenza respiratoria), un movimento di allargamento delle narici e rientramenti cutanei a livello del torace durante la respirazione.

I sintomi nei bambini: come riconoscerlo
La malattia dovuta al virus si manifesta inizialmente come un’influenza. Raffreddore e febbre iniziano 3-5 giorni dopo il contagio. Circa la metà dei bambini alla prima infezione sviluppa anche tosse e respiro sibilante, cosa che indica un interessamento dell’apparato respiratorio inferiore. Nei lattanti di meno di 6 mesi, il primo sintomo può essere la breve interruzione della respirazione (apnea). Alcuni bambini, in genere i più piccoli, sviluppano distress respiratorio grave che può portare, fortunatamente in casi rari, anche al decesso.

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