Superbonus 110%, una forte spinta per la ripartenza del settore edile e per l’economia del Paese.

a cura dell’ ing. Marco CaccavielloSorrento

Grazie a tale provvedimento e ad altre varie agevolazioni, cresciuto in modo sostenuto il numero delle imprese. Per il consiglio Nazionale degli Ingegneri, al 30 settembre 2021 la spesa impegnata per il superbonus (solo nella sua anima energetica) ha raggiunto 7,5 miliardi di euro con proiezioni che dovrebbero far concludere l’anno con un impegno di spesa di almeno 9 miliardi di euro.Il provvedimento risponde ai principi e alle linee di azione che il Paese da tempo ha fatto proprie ed individuate con l’adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A livello territoriale,la Campania la regione ove si registra la maggiore crescita del settore. Oltre al M5S, che si è battuto per tale misura,si allarga il fronte politico favorevole ad ampliare la maxi detrazione fiscale del 110%. – (s.c.)

 

11 novembre 2021 – “Senza alcun dubbio ed in modo evidente, in questi ultimi mesi in tutta Italia si fanno sentire gli effetti del Superbonus 110%. In pochi mesi, grazie a tale provvedimento,sotto certi aspetti riveduto e corretto, oltre alla possibilità di rilanciare il settore dell’edilizia, reduce da un lungo periodo di difficoltà,l’intero Paese  sta raggiungendo livelli di sicurezza sismica e di efficienza energetica impensabili qualche anno fa.

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Con il  Superbonus 110%, insieme ad altre agevolazioni fiscali,con detrazioni di imposta minore, come l’ecobonus,sisma bonus,bonus facciate e ristrutturazioni,negli ultimi mesi sono cresciuti in maniera sostenuta,tutti i principali indicatori del settore edile. Dal mercato immobiliare agli investimenti in costruzioni,imprese,occupazione, commercio materiale edile,etc, secondo i dati elaborati da Ance (Associazione nazionale costruttori edili),con in testa gli interventi legati al Superbonus 110%,emerge un trend con innumerevoli segni positivi per l’intera filiera. Un effetto leva decisivo, quello del Superbonus 110% che soltanto nel mese di agosto, ha raggiunto il tetto dei 37.128 interventi, per un ammontare pari a quasi 5,7 miliardi. Sul totale degli interventi è aumentata la quota relativa agli edifici condominiali beneficiari della misura, che ora incidono per il 46,6% del valore totale, rispetto al 33,3% degli edifici
unifamiliari e al 20,4% delle unità immobiliari indipendenti (fonte Il Sole 24 Ore).

Nel frattempo, da un’analisi di Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, grazie alla spinta delle agevolazioni fiscali, Superbonus 110% in primis, il numero delle imprese edili in Italia è cresciuto,di quasi 30.000 unità.

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Secondo Unioncamere, il saldo tra aperture e chiusure di imprese nel terzo trimestre 2021 si attesta sopra quota 20.000. Una soglia superata solo due volte nei trimestri estivi nel decennio che ha preceduto la pandemia. A livello territoriale,grazie al Superbonus 110%, la Campania sta vivendo una stagione di rinascita. Soltanto la crescita cumulata del numero di imprese,negli ultimi due anni, è stata del 7% con un  incremento di 4.907 imprese. In valore assoluto, l’incremento più elevato si è invece registrato nel Lazio che, con un saldo nei due anni di 5.103 unità,  ha messo a segno una crescita cumulata del 5,8%. Con tali dati si allarga intanto il fronte politico favorevole a un ampliamento del Superbonus, fortemente voluto dal M5S e dal governo capeggiato da Giuseppe Conte. Secondo il quale, il Superbonus va esteso e non frenato. Pertanto si spera  in un ampliamento della platea in Parlamento,favorevole a un tale obbiettivo che si sta rivelando di fondamentale importanza per la ripartenza del Paese.

ordine degli ingegneri

Secondo un rapporto del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ,se l’impatto economico del superbonus 110% si fosse fermato ai dati dei primi mesi del 2021 (una spesa che non superava gli 800  milioni di euro), probabilmente pensare ad una proroga dell’orizzonte temporale avrebbe avuto poco senso.
Dopo le modifiche arrivate dal Decreto Legge n. 77/2021 (Decreto Semplificazioni-bis) vi è stata una netta inversione di tendenza.I dati risalenti al 30 settembre 2021 dimostrano che la spesa impegnata per il Superbonus (solo nella sua anima energetica) ha raggiunto 7,5 miliardi di euro con proiezioni che dovrebbero far concludere l’anno con un impegno di spesa di almeno 9 miliardi di euro. Numeri che, secondo il CNI, dovrebbero far riconsiderare il quadro complessivo del Superbonus 110% come strumento di politica industriale ed economica a tutti gli effetti.

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Il CNI ricorda inoltre che il Superbonus 110% risponde ai principi e alle linee di azione che il Paese da tempo ha fatto proprie e che ha  stabilito di perseguire attraverso l’adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Infatti tale provvedimento è basato interamente sul principio di sostenibilità ambientale, di contrasto al rischio sismico e del dissesto idrogeologico. Senza dimenticare gli interventi e le politiche, coordinati in ambito europeo che anche il nostro Paese è obbligato a perseguire in materia di contrasto al surriscaldamento globale, di riduzione dell’inquinamento atmosferico e per il risparmio energetico degli edifici. Inoltre,secondo il rapporto del CNI,gli effetti del Superbonus non sono solo di tipo economico e occupazionale.

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Risultati rilevanti vengono registrati in termini di produzione e reddito, oltre che di occupazione nella filiera dell’edilizia, compresi i servizi tecnico-professionali connessi, con apprezzabili effetti  moltiplicativi sull’intera economia nazionale. Altra conseguenza importante si registra nell’innovazione e avvio di un processo di riorganizzazione e di riqualificazione della filiera dell’edilizia e dei Servizi di Ingegneria e Architettura.

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Senza dimenticare l’avvio di un percorso estensivo di riqualificazione del patrimonio edilizio residenziale e di risanamento anche interno delle abitazioni con un sensibile abbattimento del così detto inquinamento indoor e dei relativi costi sociali, diretti e indiretti; la possibilità di realizzare un intervento organico di prevenzione in chiave antisismica degli edifici; un possibile incentivo alla limitazione di consumo di suolo. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, pone inoltre l’attenzione sugli effetti del Superbonus 110% sul Bilancio dello Stato, evidenziando come l’analisi costi-benefici legata a tale provvedimento non dovrebbe essere trattata in termini esclusivamente contabili.

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Se si considera che lo Stato incassa durante l’anno il gettito fiscale connesso alla realizzazione di opere con incentivi (Iva, Irpef e ulteriori imposte) mentre “diluisce” in dieci anni le minori entrate di ciascun anno derivanti da sconti fiscali, in tal caso si stima che per i Superbonus 110% il primo decimo delle spese (relative al 2021) portate in detrazione potrebbero essere verosimilmente compensate dal gettito fiscale connesso alla realizzazione delle opere. Se ottimisticamente, continua il rapporto del CNI, pensassimo che i Superbonus 110% anche nel prossimo anno  (e auspicabilmente negli anni successivi qualora fossero prorogati) continuassero a generare livelli di spesa elevati, determinando un apprezzabile gettito fiscale, allora pur essendo inevitabile l’incremento dell’indebitamento netto, esso sarebbe diluito nel tempo ed appare per questo sostenibile.

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Senza ombra di dubbio,evidenzia infine il rapporto del CNI, l’effetto determinato dai Superbonus 110% nel sistema economico, genera un incremento:
di domanda di prodotti intermedi e finiti legati al processo costruttivo e all’impiantistica in campo energetico e per interventi in chiave antisismica; dell’occupazione diretta nella filiera delle costruzioni (attività di costruzione e servizi tecnici di progettazione) e di occupazione indiretta nell’indotto; dei consumi finali determinati dalla remunerazione dell’occupazione diretta e dell’indotto connessi con gli interventi con Superbonus 110%; del valore aggiunto all’interno della filiera delle costruzioni e nel resto del sistema economico nazionale attraverso effetti moltiplicativi determinati dall’incremento della domanda.

– Una serie di concreti motivi circa i quali tale provvedimento,risulta fondamentale per il rilancio del nostro Paese. Pertanto, oltre ad un coivolgimento più efficace degli istituti bancari,dovrebbe essere appoggiato da una maggior platea politica in  Parlamento che, visto gli attuali risultati, senza alcuna esitazione si dovrebbe adoperare nel rendere il Superbonus sempre più sistemico con una proroga oltre al 2023.” –  Marco Caccaviello- Ingegnere Civile-ambientale (ing.marcocaccaviello@gmail.com) -3339637182

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