Sorrento, Raffaele Attardi e l’attuale tematica dei cambiamenti climatici

Riportiamo il post pubblicato dal chimico Raffaele Attardi sulla sua pagina Facebook e nel quale affronta l’attuale tematica dei cambiamenti climatici: «Bla bla, bla. Gli incontri fra i grandi della Terra seguono le regole del cricket: non ci sono limiti di tempo alla partita. Anche la posta in gioco è variabile: adesso si parla di combattere i cambiamenti climatici, facendo finta di dimenticare che sullo stesso tavolo ci sono tante poste aperte non risolte. Questo gratifica a turno la sensibilità di molti, salvo poi disilluderli e far crescere il disimpegno. Ma i cambiamenti climatici e i singoli temi che periodicamente compaiono e scompaiono non sono la causa della crisi che viviamo, sono solo uno degli effetti. Lentamente però sta crescendo un altro sentimento globale, che coinvolge anche chi esce dal campo di gioco e resta in panchina, così non si può andare avanti. Ma questo non basta per cambiare. C’è una sola strada percorribile per mettere fine a questo incontro: cambiare la nostra visione. Bisogna mettere al primo posto gli obblighi che abbiamo e fra questi gli obblighi verso la Terra e la Rete della Vita.
Per uscire da questa crisi occorre far crescere la consapevolezza che la Terra è l’ultimo dei poveri e che chi non ha compassione per la Terra non può avere compassione per gli uomini. Dobbiamo far crescere il numero di persone che sentano intimamente quest’obbligo. Gli obblighi non vanno intesi come costrizioni derivanti dalle leggi, ma come scelte consapevoli: alle fine sono un atto di Amore. Solo un atto d’Amore potrà frenare questa deriva. I diritti e la legge che li regolamenta devono venire dopo le scelte di Amore che ci permettono di capire che abbiamo degli obblighi.
I diritti sono importanti ma hanno anche un grave difetto: il diritto di uno finisce quando inizia quello di un altro, e sulla linea di confine nascono i conflitti.
La Cop26 ha prodotto ben poco proprio perché è stata il trionfo della teoria dei diritti: ognuno ha reclamato il suo facendolo discendere da nobilissime motivazioni. Si può fare un elenco infinito dei diritti elencati, da quelli umani a quelli sociali tutti in contrapposizione fra loro. Non si è concluso niente perché la teoria dei diritti ha messo in contrapposizione quelli di chi reclama il suo diritto di uscire dal sottosviluppo, contro quelli che avanzano il loro di godere anche un futuro delle stesse condizioni dell’attuale generazione.
E c’è pure chi con valide motivazioni ha avanzato il suo diritto a chiedere il risarcimento dei danni prodotti da questa situazione. L’unica cosa che sembra non mancare nell’attuale situazione sembrano i diritti, il cui elenco si allunga di anno in anno a dismisura, come pure l’elenco delle leggi che li tutelano. In questa situazione gli imperialisti che dominano il mondo ci sguazzano in questa confusione, un po’ con il bastone, un po’ imperterriti.
Questa di riunirsi in continue conferenze per parlare di temi ogni volta diversi, ma senza mai andare alla origine dei problemi è un metodo collaudato che finora ha sempre prodotto frutto, sia globalmente che localmente, consentendo mentre si parla di tanti diritti negati, di saccheggiare la Terra e distribuire briciole.
Ma questo metodo sta per andare in crisi perché fra poco non resterà più niente da saccheggiare. Fino a quando non si discuterà di valori e di come mettere al centro dell’ordinamento internazionale e nazionale degli obblighi che abbiamo nei confronti della Terra della Rete della Vita, e di come trasferire questi obblighi nell’ordinamento globale e locale, incluso gli Statuti delle Singole Comunità, faremo tutti bla, bla, bla, Greta e ambientalisti inclusi. E parteciperemo ad un gioco non solo senza limiti di tempo come il criket, ma con una sola regola: quella dello scaricabarile.
E i primi a pagarne le conseguenze saranno i più fragili, perché le prime cose che verranno a mancare saranno le briciole. Le evidenze sono sotto gli occhi di tutti».

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