Sant’Agnello: la voragine fa tremare anche l’Ospedale Unico

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Sant’Agnello: la voragine fa tremare anche l’Ospedale Unico. Lo scrive Massimiliano D’Esposito in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Dalle prime luci del giorno di martedì scorso un’ampia e profonda voragine nel cuore di Sant’Agnello certifica ancora una volta la fragilità del territorio della penisola sorrentina. Tutta la Costiera è considerata ad elevato rischio idrogeologico e quando si verificano fenomeni meteorologici particolarmente intensi si teme possa materializzarsi l’incubo di frane e dissesti. Se aggiungiamo i danni provocati dall’uomo si comprende quanto sia urgente intervenire per salvaguardare questo lembo di terra, dal fascino irresistibile ma estremamente delicato.

LE INDAGINI Lo confermano le verifiche effettuate negli ultimi giorni all’interno della profonda buca apertasi nella strada che scorre alle spalle del municipio di Sant’Agnello. «Dalle indagini effettuate dallo speleologo e coordinate dal geologo – sottolinea il sindaco Piergiorgio Sagristani – sono state individuate le cause scatenanti l’evento: l’eccessiva infiltrazione di acqua – sia meteorica, sia dovuta alla probabile rottura di una condotta idrica – che ha fluidificato il terreno di colmata dell’ex alveo san Filippo verso un’antica cavità di tufo sotterranea presumibilmente scavata dai nostri antenati per estrarre pietre che utilizzavano all’epoca per costruire abitazioni, fino ad oggi sconosciuta». I tecnici, che continuano a monitorare l’area e ad eseguire i rilievi, chiariscono che «non ci sono, al momento, rischi per i fabbricati presenti nell’area circostante». Ma questo non tranquillizza chi vive nel centro di Sant’Agnello. Anche perché a pochi passi da quella enorme e profonda buca, oltre al palazzo municipale, ci sono stabili, scuole e la stazione dell’Eav. Un’area molto frequentata, che si teme possa sbriciolarsi alle prossime, intense piogge. Per questo è già stata concordata con la Regione una riunione con tutti gli enti interessati: Difesa suolo della Campania, Protezione civile regionale, Ente idrico campano, Gori e Comune.

IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Si punta a definire l’entità dei danni e, nel breve periodo, individuare una soluzione per la voragine presente in modo da intervenire per ripristinare lo stato dei luoghi e mettere in sicurezza la zona interessata. «È già in corso – annuncia Sagristani – uno studio preventivo per giungere a una soluzione complessiva che, partendo dal monitoraggio in corso lungo i rivi San Filippo e San Giuseppe, sia risolutiva per la sicurezza dell’intera zona che va dal Vallone Croce fino al Golfo del Pecoriello e comprende via Balsamo e viale dei Pini. L’obiettivo è quello di elaborare una soluzione progettuale idonea a risolvere le criticità di questa ampia parte del territorio in modo da consentire la candidatura anche all’accesso ai finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza». Proprio lungo viale dei Pini, al posto di quello che è l’attuale distretto sanitario, dovrà infatti sorgere il nuovo ospedale unico della penisola sorrentina. Per questo erano già state avviate verifiche tecniche e venti giorni fa sono state completate le rilevazioni di tutte le cavità accessibili e dagli alvei coperti San Filippo e San Giuseppe lungo tutto il percorso dalla foce fino alla zona a monte del corso Italia. Nell’area del dissesto, invece, la Gori sta eseguendo verifiche sulle condotte idriche e fognarie.

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