Ravello: il sindaco revoca la delibera per la costituzione del Tennis Club

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Ravello: il sindaco revoca la delibera per la costituzione del Tennis Club. Ne parla Salvatore Serio in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier , ha revocato la delibera di giunta relativa alla costituzione dell’associazione “Tennis Club Ravello”. Era stato uno degli ultimi atti della precedente amministrazione guidata da Salvatore Di Martino .

L’obiettivo della neonata associazione era gestire le tre strutture sportive presenti sul territorio: il campo di tennis di via Wagner, il campo dei Fratini e la nuova area ludica del rione Lacco. Il Comune si era reso soggetto promotore della costituzione dell’associazione, delineando anche lo statuto della nuova realtà associativa. A poche settimane dalla delibera che ne sanciva la costituzione, risalente allo scorso 28 settembre, il neo sindaco ha deciso di disconoscerla.

«L’associazione non aveva alcuna attinenza con le attività dell’Ente – sottolinea Vuilleumier – Tutti i cittadini possono farsi promotori della creazione di una nuova realtà associativa. Lo statuto si concorda e i soci devono condividerlo. La precedente amministrazione aveva dettato delle regole da seguire non si sa a chi. Il Comune non aveva nessun ruolo e quindi non aveva nessun senso». La scelta di costituire un’associazione che avrebbe poi gestito i campi di tennis e calcetto a Ravello, a detta del primo cittadino, sarebbe stato «un tentativo last minute di Di Martino per accaparrarsi il consenso», togliendo, oltretutto, la possibilità ad altre realtà associative, promosse dai cittadini, di svolgere lo stesso ruolo. «Per anni non sono riusciti ad individuare un percorso per la gestione delle strutture sportive – conclude Vuilleumier – Hanno cercato di accaparrarsi il consenso senza tenere conto del fatto che non ci fosse alcun atto normativo che lo permettesse. Basti pensare che la fattura del notaio per la creazione dell’associazione è stata rispedita al mittente poiché non c’era nessun impegno di spesa».

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