Piano di Sorrento, il racconto del lunedì del Prof. Ciro Ferrigno: “Salvo Mastellone”

Piano di Sorrento. Riportiamo il consueto racconto del lunedì del Prof. Ciro Ferrigno che anche oggi ci porta alla scoperta del nostro passato: «Quando nel 1925 Salvo Mastellone aprì, nei pressi di Piazza del Gesù, a Napoli, la Libreria del ‘900 forse neanche immaginava che, da li a poco, quel luogo sarebbe diventato qualcosa di simile ad una società di Carbonari o un faro di libertà, nel periodo della dittatura fascista. Veniva da Piano di Sorrento, dov’era nato il 23 maggio 1898. Dopo il corso di studi al Nino Bixio e il diploma nautico, aveva sperimentato per un quinquennio la vita di mare, ma certamente si sentiva chiamato ad altre esperienze, ad altro destino: all’impegno politico e culturale per promuovere i valori della libertà e della democrazia. Appena ventunenne fondò una sezione del Partito Socialista in Penisola Sorrentina e a Roma ebbe modo di conoscere Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti. Questi incontri ed un viaggio a Mosca, compiuto negli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione di Ottobre, lo consacrarono per sempre, uomo di sinistra.
Nel 1929 diede inizio all’attività editoriale ed ancora di più la libreria – casa editrice divenne un’isola di libertà, luogo di incontro di intellettuali, artisti ed operai che si opponevano all’opprimente ideologia fascista. Ben presto, schedato, divenne un perseguitato politico e fu arrestato in più occasioni, finché nel ‘33 la censura fascista gli impose di chiudere l’attività editoriale e lo condannò al domicilio coatto nella sua casa di Via San Vito a Piano. In quei giorni, in quei mesi, prigioniero nella sua stessa casa, pensava a tutti quegli artisti, scrittori e politici, che avevano onorato con la loro presenza la Libreria del ‘900. Un lungo elenco di uomini liberi, pensatori, scrittori e poeti come Massimo Gorki, Pablo Neruda, Luigi Pirandello, Sartre, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Amendola, Gaetano Salvemini, Martinetti, Bontempelli e Alberto Moravia. La stessa Principessa Maria Josè, aveva girato incuriosita tra le scaffalature della libreria, elegante come sempre, alla ricerca di qualche buon libro. Accanto a quelli di letteratura ed arte, non mancavano nelle edizioni del Mastellone le pubblicazioni di sociologia e quelle di politica che, certo, non inneggiavano al fascio. In quegli stessi giorni, in quegli stessi mesi, in via San Vito, prigioniero, ma indomito uomo libero, già pensava alla lotta di liberazione che prima o poi sarebbe iniziata. Infatti sarà in prima fila con le truppe alleate a Napoli.
Nel 1945 a Milano riprese l’attività editoriale e fondò l’Associazione Amici Italia Meridionale, alla quale aderirono persone di grande rilievo, come Elsa Morante, Ignazio Silone, Luchino Visconti, Salvatore Quasimodo e Vittorio De Sica. Conclusa la lotta contro il fascismo, iniziò quella contro la cultura puritana, che considerava un’altra forma di vergognosa schiavitù. Pubblicò libri considerati scandalosi, come “Il Piacere” di Maupassant che andò a ruba, tanto da essere ristampato per ben tre volte.
Naturalmente le lotte continue per la libertà prima e per il libero pensiero dopo, finirono per minare la sua salute. Carico di amarezze e delusioni, decise di ritirarsi nella casa di Piano, per vivere serenamente almeno gli ultimi anni, quelli della vecchiaia. Si dedicò alla catalogazione dei suoi libri, dei manoscritti, dei documenti e di tutto quanto faceva memoria delle sue lotte e del suo cammino di uomo libero in un periodo tragico per le sorti dell’umanità. Materiale in quantità tale, da riempire una seconda biblioteca comunale.
Si spense la vigilia di San Michele del 1990 e ora riposa nel Cimitero di Piano, in attesa che la sua città lo onori, come e quanto merita. Il tempo è venuto?».

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