Isca l’isola di De Filippo contesa ieri sul TG1, per l’acquisto de Li Galli a Positano andò peggio, vi fu anche un processo

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Isca l’isola di De Filippo contesa ieri sul TG1, per l’acquisto de Li Galli a Positano andò peggio, vi fu anche un processo . Ieri i riflettori puntati sull’isola d’ Isca , che è stata di De Filippo, l’isola nel comune di Massa Lubrense ha visto scendere in piazza associazioni e ha visto la timida richiesta del Parco Marino di Punta Campanella ad esercitare il diritto di prelazione tramite il Ministero , dalla costa di Sorrento alla costa d’ Amalfi , proprio a  pochi chilometri a Positano, ci fu l’acquisto dell’isolotto de Li Galli. Allora le contestazioni furono molto più forti e gravi . Ci fu un acquisto fatto da imprenditori della Penisola Sorrentina e , a differenza di quello che succede ai titolari dell’ “Antica Sartoria”, dove prevedibilmente ci sarebbe stato chi avrebbe voluto come pubblica l’isola. Una richiesta legittima, salvo scontrarsi con problematiche evidenti, chi caccia i soldi per l’acquisto e per la gestione e come si farà questa gestione se , per esempio, a Massa Lubrense non riescono a risolvere neanche i problemi delle buche sulla strada per Nerano e Marina del Cantone? Insomma, fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Per l’isola de Li Galli ci fu una campagna stampa nazionale e internazionale che voleva che l’isola, con presenze archeologiche e storiche di rilievo, posseduta dai famosissimi coreografi e ballerini russi, Massine e Nureyev, ci fu addirittura una inchiesta penale poi finita in un nulla di fatto. All’epoca cercò di esercitare la prelazione il sindaco Ottavio Fusco, poi Domenico Marrone, ma ci si lamentò anche dell’assenza degli imprenditori positanesi, che hanno continuato con questa tendenza poco illuminata a non acquistare beni di rilievo, con il Mulino d’ Arienzo, questo poi ha successivamente visto imporsi il diritto di prelazione ma ora potrebbe essere acquisito da qualche ente pubblico avveduto visto che è stato confiscato per una inchiesta di camorra,  e Villa Zeffirelli, acquistata da un imprenditore americano proprio da Russo. Addirittura in primo grado furono condannati i proprietari dell’isola Li Galli, Giovanni Russo e Francesco Savarese, amministratori della società «Li Galli di Giovanni Russo & C snc», che aveva acquistato l’isola che è di fronte all’incantevole baia di Positano. I capi d’imputazione sono truffa e violazione della legge sui beni culturali, in quanto l’isola è sottoposta a vincolo archeologico.  Il giudice Renata Sessa del Tribunale di Salerno ha condannò ciascuno degli amministratori alla pena di otto mesi di reclusione e al pagamento di mille euro di multa, oltre al risarcimento nei confronti della Regione Campania di 200mila euro. La sospensione della pena è stata subordinata al pagamento del risarcimento nei confronti della Regione, indicata dallo Stato quale ente che avrebbe dovuto esercitare il diritto di prelazione nell’acquisto dell’isola. Non fu invece riconosciuto il diritto a un risarcimento alle altre due parti civili costituite e cioè al Comune di Positano e a Legambiente, ma probabilmente per ragioni diverse. In realtà l’amministrazione comunale di Positano, pur essendosi costituita parte civile non depositò , così come previsto dalla normativa, le conclusioni in forma scritta, essendosi limitato il legale nella scorsa udienza a concludere verbalmente, riservandosi per ieri il deposito, che poi non è avvenuto.  Ad insistere allora nell’inchiesta fu il pubblico ministero Antonio Centore. Russo era difeso dall’avvocato Gerardo Grisi e dell’amministrativista De Luca. L’altro difensore, l’avvocato Von Arx , riportano le cronache, ebbe una dura replica del pm Centore, quando nella sua arringa ha sottolineato che si è sempre animati da esterofilia, in quanto si colpisce un imprenditore locale, che da quando aveva acquistato l’isola l’aveva solo valorizzata, mentre prima quando era di Rudolf Nureyev sarebbe stata sede di «orge e festini». Il pm Centore che ha considerato il riferimento come una «caduta di stile», conseguenza di «una cultura che discrimina l’omosessualità riconducendola automaticamente a dissolutezza e corruzione di costumi». Gli imprenditori poi ne sono usciti totalmente ed infatti l’isola de Li Galli è diventata una residenza di eccellenza , location da favola per eventi , e anche essa si trova all’interno del Parco Marino di Punta Campanella. Insomma Giacomo e Riccardo possono dormire sonni tranquilli da questo punto vista. Occorrerebbe comunque garantire una certa fruibilità anche didattica, pensiamo alle scuole, o per eventi particolari, questo sta alla sensibilità dei privati al momento, da questo punto di vista Russo ha accolto i danzatori del Premio Danza della perla della Costiera amalfitana e siamo sicuri che altrettanta apertura avranno anche Giacomo e Riccardo dell’Antica Sartoria. Per entrambi , e per i futuri acquirenti delle isole, rimane comunque la possibilità che un domani un ente pubblico possa esercitare il diritto di prelazione.

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