Fernanda a Positano e poi Giuseppe a Maiori, la S.S. 163 strada della morte. Dobbiamo fare una colletta per le telecamere?

Fernanda a Positano e poi Giuseppe a Maiori, la S.S. 163 rimarrà una strada della morte se non si ottiene sicurezza. E’ passato un mese dalla morte della giovane Fernanda a Positano, abbiamo chiesto maggiore sicurezza sulla Statale Amalfitana da anni , inutilmente. Registriamo ancora un morto, Giuseppe a Maiori, che ha perso ieri la vita sempre su questa bellissima strada. I tornanti della Costiera amalfitana, partendo da Piano di Sorrento verso  Positano,  Praiano per Amalfi , Ravello, Maiori e Cetara fino a Salerno, sono fra i più belli, ma anche più pericolosi , del mondo. La Regione Campania, l’ANAS, ed i Comuni pensano ad investire in gallerie semi inutili e interventi di bonifica e messa in sicurezza dei costoni, con spese di milioni e milioni di euro, ma non pensano anche a minime misure di sicurezza. Intanto ridurre la velocità , telecamere ovunque , dossi ove necessario. Possiamo dire senza ombra di dubbio che contiamo la media di un morto all’anno, oltre a decine di feriti, lungo questa strada e, basta scorrere Positanonews o i miei articoli da 40 anni  su decine di giornali ( Mattino, E’ Costiera, Metropolis, il Corriere del Mezzogiorno inserto del Corriere della Sera, l’ Espresso gruppo Repubblica, la Stampa, ho sempre sottolineato la pericolosità della nostra Statale e invocato studi e soluzioni immediate, ndr )  oramai sul territorio per poter individuare i punti più pericolosi. La Meta – Amalfi, sul versante della provincia di Napoli, i tornanti di Tordigliano, che hanno il record di incidenti e morti, e via di seguito fino a Capodorso. Come nella galleria di Seiano di Vico Equense , dove il limite di velocità viene monitorato lungo un certo tratto, o sulle autostrade, o con altri sistemi. Se pensiamo che per una bonifica, dove c’è il semaforo,  che oramai è diventato un incubo per i positanesi,  hanno speso quasi sei milioni di euro, perchè non cominciamo con un investimento in telecamere? Da anni chiediamo di mettere dissuasori della velocità e telecamere, oltre a segnali ai varchi della Costiera amalfitana  ( Vietri sul Mare, Agerola, Valico di Chiunzi per Tramonti e Ravello, Vietri sul mare, ndr ) per segnalare incidenti o traffico , ma niente fa fare. Di certo 40 anni di giornalismo non ti fanno diventare un funzionario Anas, ma probabilmente conosco le strade ed i pericoli meglio di loro, solo gli autisti della SITA potrebbero saperne di più.  Possibile che la S.S. 163, conosciuta per essere fra le più belle del mondo, ci pare almeno nelle prime dieci, in un territorio tutelato dall’UNESCO, valorizzato dai tour operator internazionali e set di film famosi, non possa essere messa in sicurezza cominciando da banalissime telecamere? Dobbiamo fare una colletta? Si potrebbe cominciare dai limiti di velocità con telecamere? Mi posso permettere dopo 40 anni di cronaca e dopo aver visto tante morti di poter dare un suggerimento? Quale problema c’è se spendete centinaia e centinaia di milioni di euro in opere inutili? Ad impossibilia nemo tenetur.. dicevano i latini, non si può certo chiedere alle forze dell’ordine di stare a controllare h 24 un territorio così vasto, ma le telecamere , che permetteranno di sanzionare duramente i trasgressori, oltre a documentare eventualmente le dinamiche degli incidenti, freneranno sicuramente la velocità di moto e auto, indiscriminatamente tutti pericolosi, se non rispettano le norme del codice della strada. Non vogliamo più vedere morire i nostri figli su questa strada, BASTA CON LE CHIACCHIERE. Ci vuole la volontà politica non di fare discussioni e tavole rotonde, cominciamo da qui.

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