Cava de’ Tirreni. Sport, il Comune non cede: scontro con le associazioni

Cava e’ Tirreni. Sport, il Comune non cede: scontro con le associazioni. Ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Si arena il confronto tra l’amministrazione comunale e le associazioni sportive del territorio in merito all’aumento delle tariffe per la gestione delle palestre. A più di un mese dalle manifestazioni di protesta che avevano fatto seguito al rincaro dei canoni di fitto (schizzati da 9 a 54 euro all’ora, poi ridimensionati a 27 euro, confermando comunque un significativo aumento) e alla luce di soli due tavoli di contrattazione per addivenire a una soluzione che fosse condivisa, i rappresentanti del mondo dello sport, del folklore e dell’associazionismo in generale puntano ora i piedi. Da qui a una settimana il Comune è chiamato a rivedere ed abbassare le tariffe per evitare che lo sport in città vada in contro a un inesorabile scomparsa. In caso contrario saranno intraprese più incisive manifestazioni di protesta volte ad ottenere un adeguamento dei costi. A raccontare le ragioni di un malcontento che nelle ultime settimane si è ulteriormente acuito è stato il portavoce delle Associazioni Cavesi Unite (sodalizio di recente costituzione proprio alla luce dei provvedimenti presi da Palazzo di Città), Emilio Maddalo , già presidente del Cava Basket, nel corso di un incontro pubblico tenutosi ieri mattina nel salone della sede del Forum dei Giovani.

«Siamo ad un punto morto con le trattative per la riduzione delle tariffe delle palestre spiega Maddalo – . L’amministrazione ci ha concesso solo due incontri senza arrivare a nessuna conclusione. Il 21 settembre c’era stato garantito che le tariffe sarebbero state riviste, un mese dopo (il 28 ottobre) ci dicono che le spese per gli impianti sportivi richiedono necessariamente che le associazioni paghino questi costi ». Il corto circuito è relativo proprio ai numeri: se le associazioni, infatti, stimano un monte costo annuo di circa 30mila euro per la gestione di una singola struttura sportiva, da Palazzo di Città le cifre arrivano fino a 400mila euro. «Il problema – soggiunge Maddalo – è che ad incidere su tutto è la gestione delle stadio comunale “Lamberti”. Ma è impensabile caricare quei costi anche sulle associazioni sportive che non lo utilizzano. Le cifre che chiede il Comune non sono giustificate, a testimonianza dell’incapacità di valutare i reali fabbisogni di strutture che non sanno nemmeno come funzionano». Di qui l’ultimatum al sindaco Vincenzo Servalli : una settimana per venire incontro alle richieste delle realtà sportive, altrimenti la protesta si farà ancora più insistente e non si limiterà alla manifestazione in piazza Abbro.

«Non ci sono più tempi e modi per discutere sempre delle stesse cose – conclude il portavoce – . Attualmente le associazioni sono tutte unite nell’intento di mettere in pratica diverse iniziative per far sì che l’amministrazione faccia un passo indietro per evitare che le realtà sportive, folkloristiche e di aggregazione muoiano. Questo perché abbiamo a cuore il benessere dei nostri ragazzi e siamo consapevoli del fatto che le associazioni sportive cavesi non hanno mai lavorato per perseguire scopi economici ma piuttosto per coltivare e far fiorire i talenti dei nostri giovani. Il Comune, da questo punto di vista ha diverse responsabilità ed ha una settimana per poter prendere in considerazione la possibilità di tornare sui propri passi senza nessun tipo di contrattazione. Al massimo saremo disposti ad accettare e corrispondere un rincaro non superiore al 20% rispetto alla tariffazione precedente, perché ci rendiamo conto del momento di particolare difficoltà economico- finanziaria in cui versano le casse dell’Ente ed è giusto che noi, come cittadini, facciamo la nostra parte. Ma non oltre. Non siamo più disposti a tollerare questa ridicola farsa che ci viene propinata per evitare di trovare una soluzione».

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