Casoria, vicina aggredita con pietre e bottiglie dopo lite condominiale: 4 fratelli arrestati per tentato omicidio

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Al culmine di una lite condominiale hanno aggredito con pietre e bottiglie di vetro una donna di 61 anni, loro vicina, costringendola al ricovero in ospedale in ospedale in codice rosso. Quattro fratelli, tutti di età compresa tra i 27 e i 22 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Casoria, in provincia di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli Nord in Aversa (Caserta), su richiesta della Procura, in quanto ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di tentato omicidio, lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e danneggiamento. Lo scorso 7 novembre i carabinieri sono intervenuti in un edificio di edilizia popolare in via Giovanni Pascoli, nella frazione Arpino di Casoria, per la segnalazione di una violenta lite condominiale.

Aggrediti anche il marito e la figlia della donna
Secondo quanto raccolto dalle indagini, la 61enne sarebbe stata aggredita per futili motivi dai quattro fratelli armati di pietre e bottiglie di vetro. Anche il marito e la figlia della donna hanno riportato ferite lievi, considerate per entrambi guaribili in 5 giorni. La 61enne è ancora ricoverata all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era arrivata in codice rosso. I quattro indagati sono ritenuti gravemente indiziati anche dei reati di violazione di domicilio e danneggiamento, visto che si sono introdotti nell’abitazione della vittima contro la sua volontà.

Avevano occupato casa abusivamente
È emerso inoltre che i quattro, insieme ai loro genitori, avessero occupato abusivamente l’immobile di proprietà del Comune di Casoria nel quale risiedevano, realizzando opere abusive in passato e altre in via di realizzazione. I due genitori risponderanno anche del reato di violenza privata, avendo imposto ai vicini, con minacce e violenza, di accettare gli abusi edilizi in corso di costruzione. Nel provvedimento cautelare è stato anche disposto il sequestro preventivo dell’abitazione all’interno della quale abita il nucleo familiare, in virtù dell’occupazione abusiva e della realizzazione di opere edilizie prive di autorizzazione. I militari hanno provveduto a sgomberare i componenti della famiglia dall’unità abitativa.

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