Arresti a Salerno per minacce e usura: “Tagliamo un dito a tua figlia”. Anche avvocato nei guai

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Ben cinque persone nei guai a Salerno e provincia. Le accuse giungono in termini di prestiti di denaro, usura e intimidazioni. La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 5 soggetti, emessa dal Gip di Salerno su richiesta della Dda.

Gli imputati sono esponenti dei clan D’Agostino e Viviani, operanti nel territorio del comune di Salerno  ed in particolare nella frazione di Ogliara e di un un avvocato del foro di Salerno. Nello specifico, in carcere sono finiti Emilio Viviani, classe ‘80 di Salerno, Luigi Bifulco, salernitano classe ‘62 e Rosario Della Corte, classe ‘71. Agli arresti domi- ciliari, invece, sono finiti l’avvocato Francesco Candela (classe ‘73) e Alessandro Memoli (classe ‘61). I destinatari della misura cautelare personale, sono ritenuti, a diverso titolo, responsabili dei reati di con- corso in violenza privata, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, in alcuni casi aggravati dal metodo mafioso.

“Non ci mettiamo niente a prendere la figlia, chiuderla in una stanza e tagliarle un dito fino a quando lui non esce” avrebbe detto Luigi Bifulco rivolgendosi al cognato del militare, suo cliente, resosi irreperibile. Una minaccia che vedeva coinvolta una bambina di 9 anni, figlia dell’usurato.

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