Sorrento, montaggio “guardrails” sul Nastro Verde, con quale criterio?

E’ il quesito che  si pongono tanti cittadini residenti nell’assistere , in questi giorni,al montaggio delle nuove barriere di sicurezza lungo tale importante tratto della SS145. Al di là della regolarità e del metodo di installazione che ha comportato, in vari tratti, un restringimento della carreggiata, l’operazione  al momento vede, in modo inspiegabile, esclusi i punti storicamente più pericolosi dell’importante arteria. Lungo la quale, nel corso dei decenni, si sono  verificati innumerevoli  tragici incidenti. Secondo alcune fonti, tali barriere, sarebbero state installate dal Comune a protezione dei pali del nuovo impianto di illuminazione. Voci, che visto le ataviche criticità del percorso, si spera siano smentite, ma che semmai confermate…-

Sorrento – In questi giorni  sono in fase di realizzazione, da parte di una ditta specializzata, i lavori di montaggio delle barriere di sicurezza lungo  varie tratti del  Nastro Verde.

lavori barriere nastro verde

Importante arteria, facente parte della Strada Statale 145 che, attraversando la frazione di Priora, collega Sorrento con  Sant’Agata sui Due Golfi , dove si congiunge con la SS 163 per la Costiera Amalfitana. Di recente il percorso è stato interessato da vari lavori di manutenzione, da parte di Anas, quali la messa in sicurezza con il rifacimento del manto stradale e la segnaletica orizzontale e verticale. In tale ottica da ricordare che lo scorso anno, dopo anni di proclami da parte dell’ex amministrazione guidata dal Sindaco Cuomo, il Comune ha contribuito con la realizzazione di un impianto di illuminazione fino al bivio di Priora.

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Pertanto quello che ora si presenta come l’avvio di un ulteriore intervento, come il montaggio di nuovi guardrails, che dovrebbe rendere ancora più sicuro un tracciato storicamente pericoloso, è stato accolto immediatamente con molta soddisfazione  da parte di coloro che quotidianamente più volte transitano lungo tale percorso.

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Molte sono state infatti le tragedie che negli ultimi decenni si sono contate lungo un percorso caratterizzato da numerosi tornanti e da rettilinei per la maggior parte privi di barriere, che tuttavia vengono affrontati con forte velocità da automobilisti e centauri.

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Un entusiasmo, quello della popolazione residente lungo il Nastro Verde, che  è stato immediatamente smorzato dopo il montaggio delle prime fila di barriere di sicurezza lungo il bordo della carreggiata. Chi infatti si aspettava un immediato intervento lungo le curve e tratti di rettilineo storicamente più pericolosi, è stato completamente deluso.

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Incomprensibile infatti la installazione sul  lato interno della carreggiata, mentre il pericolo notoriamente  sussiste sul lato esterno del percorso. Dove la mancanza di barriere è stata causa di innumerevoli “escursioni”, spesso con gravi conseguenze, da parte di automobilisti focosi, nelle scarpate sottostanti.

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Sotto tale aspetto non si contano le auto e i feriti che sono stati recuperati, con gru e paranchi, nella famosa curva il località Lamia. Dove si aspetta sin dalla inaugurazione della strada, avvenuta nel 1959, l’istallazione delle barriere di protezione. Pertanto incomprensibile e per certi versi inaccettabile che, dopo anni, ora si debba assistere al montaggio delle barriere in luoghi del tutto sicuri

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mentre si continua a tenere scoperti tratti confermatosi più volte molto pericolosi. Al di là del mistero nel scegliere i vari tratti, il montaggio di tali strutture appare alquanto discutibile, dato che i piloncini su cui vengono poi montate le barriere, sono stati installati all’interno della cunetta,

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(di solito le barriere vengono montante esternamente alla cunetta, ovvero al di fuori del muretto di contenimento e che delimita la strada vera e propria)  che notoriamente raccoglie le acque  meteoriche di dilavamento per poi  indirizzarle, come nel nostro caso, nei vari rivoli che caratterizzano la collina sorrentina lungo la quale si inerpica il Nastro Verde.

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Con tale collocazione invece i piloncini fungono da ostacolo alle acque (e spesso a quantità notevoli di rifiuti e pertanto difficoltà nella periodica pulizia da parte di PenisolaVerde), che ora vengono dirottate sulla carreggiata all’interno della strada, rappresentando in tal modo un ulteriore pericolo per la circolazione.

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Non solo, tale posizionamento rappresenta di conseguenza un restringimento dell’area utile della carreggiata, e quindi un ulteriore pericolo per gli automobilisti che percorrono tali curve e tornanti, ma soprattutto per tanti cittadini e turisti, che amano passeggiare lungo tale percorso, godendosi il favoloso panorama della nostra Città.

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Un metodo di montaggio alquanto anomalo (per usare un eufemismo) e forse frutto di improvvisazione nonché fretta di completare un lavoro che, una certa competenza e senz’altro del buon senso, avrebbero richiesto il tempo e le riflessioni dovute.

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Al momento, visto i tanti interrogativi posti dai cittadini (di cui come al solito il nostro giornale si fa da portavoce), di fronte a quello che viene considerato un lavoro molto criticabile se non dannoso per la circolazione, visto le relative competenze,

anas

si è cercato di capire a chi, tra Anas e Comune, addebitare la eventuale responsabilità di quello che al momento appare  sicuramente come un ulteriore spreco di denaro pubblico. Sotto tale aspetto ,secondo alcune fonti, tale quantitativo di barriere, sarebbe stato installato dal Comune,

comune

niente di meno che  a protezione dei pali del nuovo impianto di illuminazione. Voci che, visto le ataviche criticità presenti sul  Nastro Verde, si spera siano smentite, ma che semmai confermate, sarebbe (ahime!) tutto dire… – 11 ottobre 2021 – salvatorecaccaviello

 

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