Ospedali senza anestesisti, interventi a rischio in Penisola Sorrentina

Ospedali senza anestesisti, interventi a rischio in Penisola Sorrentina. Ne parla Ilenia De Rosa in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Riduzione degli interventi, aumento dei tempi d’attesa per i pazienti che devono sottoporsi a operazioni, turni disumani per i medici. Sono le conseguenze della carenza di personale presso gli ospedali De Luca e Rossano di Vico Equense e Santa Maria della Misericordia di Sorrento. La difficile situazione riguarda soprattutto gli anestesisti. In totale oggi ce ne sono nove: 3 a Vico Equense, 6 a Sorrento. Ne servirebbero, però, almeno 20 per consentire il normale funzionamento dei nosocomi. Basta pensare che due anni fa al reparto di ortopedia venivano destinati settimanalmente 5 giorni agli interventi, adesso soltanto due, con la conseguenza che aumentano i tempi di ricovero dei pazienti. Stesso discorso per chirurgia: soltanto due, attualmente, i giorni dedicati alle operazioni programmate.

TURNI MASSACRANTI Chi in penisola ha necessità di sottoporsi a interventi chirurgici deve fare i conti, dunque, con le attese. E i disagi ricadono non soltanto sugli utenti ma anche sui lavoratori. I turni cui si stanno sottoponendo i medici anestesisti per evitare la paralisi e garantire un normale svolgimento delle attività sono disumani. Il direttore dell’unità anestesia e rianimazione Matilde De Falco ha effettuato 15 turni notturni nel solo mese di ottobre al fine di assicurare l’operatività dell’ospedale di Vico Equense coprendo complessivamente circa 300 ore di lavoro nel mese. Non sono da meno gli altri tre anestesisti del De Luca e Rossano che devono occuparsi del pronto soccorso ostetrico, pediatrico e degli interventi programmati. A Sorrento, invece, i tre che lavorano durante il turno mattutino si dividono tra rianimazione, sala operatoria, pronto soccorso. Gli altri coprono i turni pomeridiani e notturni.
Ciò che chiedono gli anestesisti è una più equa distribuzione dei carichi di lavoro tra i colleghi nei diversi ospedali dell’azienda: al dipartimento area critica afferiscono, infatti, complessivamente 63 medici anestesisti rianimatori. Critica, dunque, la situazione degli ospedali e, in particolare, del De Luca e Rossano. Struttura che da più di un anno non può più contare sul pronto soccorso, soppresso nel periodo Covid.

IMPEGNI E PROMESSE A Vico, in campagna elettorale, quello dell’ospedale è stato tra i principali argomenti trattati dai vari candidati alla carica di sindaco: la riapertura del pronto soccorso e il ripristino di un funzionamento a 360 gradi del De Luca e Rossano sono stati inseriti in tutti i programmi. Adesso bisognerà capire come si muoverà l’amministrazione appena eletta. Il sindaco Peppe Aiello durante i comizi elettorali ha garantito il massimo impegno nel dialogare con i vertici Asl al fine di restituire alla popolazione il presidio ospedaliero così come era due anni fa. La soppressione del pronto soccorso era stata annunciata come temporanea, invece l’attività non ha ancora ripreso. Anzi, la carenza di personale medico sta mettendo a serio rischio anche il pronto soccorso ostetrico e pediatrico rimasto precariamente in vita.

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