Maiori, contagi nelle scuole. Attenzione a non sottovalutare il problema

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gerardo Russomando

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Caro Direttore, ho letto l’articolo, che hai pubblicato ieri, sul povero medico di Ercolano , morto a 63 anni di polmonite cinese, nonostante le due dosi di vaccino.

Credimi, sono rimasto basito nel leggere il commento di un suo collega.

Ad un certo punto dice testualmente: “Ci troviamo ancora circondati da tanti sconsiderati che protestano , che rifiutano i vaccini”.

Praticamente, invece di interrogarsi sulla reale efficacia dei vaccini, nonostante l’evidenza della morte del suo amico, coglie l’occasione per continuare un comizio nei confronti di quelli che ritiene “sconsiderati” solo perché hanno dubbi.

Intanto, a Maiori, nel giro di pochissimi giorni, siamo già ad una dozzina di nuovi contagi nell’ambiente scolastico.

E siamo pure al solito copione: tante facce incredule.

L’unica buona notizia è che non sembra ripartita la caccia all’untore.

Evidentemente, pure qui, tutti avevano creduto alla miracolosa soluzione dei vaccini come barriera.

Invece, sono andato a rileggermi i numeri pubblicati dal Comune.

Se non ho sbagliato i calcoli, dal 23 agosto al 12 ottobre (ovvero immediatamente prima di questi nuovi) c’erano già stati ben 15 contagiati ed erano stati fatti in tutto solo 372 tamponi.

In media, appena 25 tamponi per ogni nuovo positivo.

Bene, se non vogliamo continuare a pensare che il virus si sia auto generato tra i bambini, vogliamo ipotizzare che questo maledetto virus stia circolando di nuovo a Maiori perlomeno dal 23 agosto attraverso alcuni asintomatici che non sono stati individuati ed isolati?

E, se non si fanno tanti tamponi, come si trovano?

Nel frattempo, le soluzioni adottate ricalcano sempre il solito schema.

Se non ho capito male, hanno deciso di chiudere solo poche classi e faranno i consueti pochi tamponi.

Per fortuna, almeno fino a questo momento, le Chiese sono state salvate dalla chiusura.

Ma si può andare avanti così?

Eppure, nel confinante paese di Cetara, l’anno scorso, di fronte ad un quadro simile a quello attuale di Maiori, oltre a chiudere le scuole, furono fatti tamponi al 56% della popolazione e furono trovati circa 250 positivi, pari al 5% della popolazione.

Ma, dopo questo lavoro di “bonifica”, per ben 47 giorni, in tutto il paese non ci furono nuovi contagi.

Cosa che non avvenne in nessun altro paese della costiera amalfitana.

Poi, ci si meraviglia se all’improvviso si trovano una dozzina di casi positivi nelle scuole?

Quando si capirà che serve fare più tamponi?

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