Due bronzi per ricordare l’attacco saraceno a Positano foto

Positano (SA) All’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta fanno bella mostra di sé, da qualche giorno, due statue, si tratta in realtà di due bozzetti in terracotta patinata in bronzo, che secondo progetto diverranno in seguito due statue a grandezza naturale, sono state realizzate in occasione dell’evento “Positano tra Storia e Leggenda”con il quale il Comune di Positano con la partecipazione della Scabec intende promuovere e valorizzare il proprio patrimono artistico e culturale, nel caso specifico i bronzi narrano in modo plastico l’episodio storico dell’attacco saraceno alla città e il trafugamento da parte dei pirati dell’icona bizantina raffigurante la Vergine dall’altare della Chiesa Madre. La statuine sono state allocate nella seconda cappella della navata di destra, quella dedicata all’Immacolata, ai piedi del quadro della stessa. Sono un dono al Comune di Positano di due giovani artisti Delfo Palumbo e Francesco Cretella, entrambi di scuola napoletana, studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Francesco Cretella, originario di Castel Volturno, dopo l’Accademia e gli studi con il professor Salvatore Vitagliano, ha maturato esperienze nelle botteghe dei più grandi artigiani di Napoli, Ferrigno e Petrucciani, vanta collaborazioni cinematografiche per la costruzione di oggetti di scena: Nina Settembre, Gomorra, Finalmente Sposi, e si è guadagnato le prime pagine dei quotidiani con la statua “Mano de Dios”, opera monumentale che è installata a Palma Campania ed è dedicata al campione argentino Diego Armando Maradona. Un percorso artistico più internazionale è quello, invece, intrapreso dal collega Delfo Palumbo, originario di Positano, ha completato il percorso formativo presso l’Accademia partenopea, quindi proseguito gli studi presso l’altrettanto prestigiosa Facultad De Bellas Artes di Salamanca, l’Università più antica di Spagna. Quelle di Palumbo sono tele che denunciano un’attenzione all’analisi del mondo che lo circonda, uno stile di forte impatto visivo, carico di un cromatismo davvero immediato che gli hanno guadagnato l’attenzione della critica in più di un’occasione, ma i suoi interessi non si fermano alle arti figurative andando a raccogliere soddisfazioni e consensi anche nel mondo del design. Le due statue di Palumbo e Cretella sono frutto di uno studio legato alla storia recente di Positano, lo spunto, infatti, per la realizzazione dei soggetti è maturato confrontandosi con i lavori dello scenografo Roberto Scielzo e della costumista Annamaria Scienzo presentati durante la prima storica rappresentazione dello “Sbarco dei saraceni a Positano” nel lontano 14 agosto 1954, che vide committenti e artefici l’Ammiraglio Paolo Aloisi, Mans. Saverio Cinque e l’allora Sindaco, Marchese Paolo Sersale. Le due statue rappresentano un cristiano e un saraceno, la narrazione è quella di un combattimento. Il mussulmano ha il braccio alzato, teso e a protezione della propria figura, dall’alto, infatti, il cristiano si appresta a versargli il liquido contenuto in un orcio, probabilmente citazione storica della tecnica difensiva e offensiva detta fuoco greco o fuoco marino (ὑγρόν πῦρ, hygròn pŷr, fuoco liquido) una miscela usata dai bizantini dal 668 in poi, per attaccare i nemici con liquidi bollenti o infuocati che non potevano essere spenti con l’acqua, per incendiare il naviglio avversario e difendere posizioni strategiche sulle mura.
di Luigi De Rosa

Generico ottobre 2021
Il cristiano con l’orcio di olio bollente, opera di Delfo Palumbo e Francesco Cretella

Generico ottobre 2021
Il saraceno sotto le mura, opera di Delfo Palumbo e Francesco Cretella

info Comune di Positano: http://comune.positano.sa.it

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