Coronavirus, De Luca: «In Campania la situazione comincia a diventare preoccupante, campagna di massa per terze dosi» segui la diretta

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Coronavirus, De Luca: «In Campania la situazione comincia a diventare preoccupante, campagna di massa per terze dosi». Anche oggi, 22 ottobre 2021, come oramai usuale per ogni venerdì dall’inizio della pandemia, alle 14.45 il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la diretta settimanale per gli ultimi dati sul virus, ha fatto il punto della situazione sui contagi, la campagna vaccinale e le misure di prevenzione della pandemia.

«La situazione relativa al Covid inizia a essere preoccupante. Il dato di oggi della Campania vede 654 positivi. Il tasso di positività è del 5,23% rispetto ai tamponi molecolari. È un dato che deve preoccupare. Stiamo registrando, ormai da due settimane, una tendenza all’aumento dei positivi -, ha detto il governatore -. La metà dei positivi non è vaccinato e quelli che vanno a finire in ospedale e nelle terapie intensive sono quasi al 100% non vaccinati. Ma registriamo un altro 50% di positivi vaccinati anche con doppia dose. Quindi, la capacità di protezione del vaccino si va esaurendo con il passare dei mesi. Dobbiamo prepararci a una campagna di massa di vaccinazione con la terza dose. Io la terza dose l’ho fatta venerdì scorso e godo di ottima salute. A mano a mano che passa il tempo la soglia di protezione e la dotazione di anticorpi diminuisce, al punto da non impedire più il contagio. Dobbiamo prepararci a ripetere le vaccinazioni, anche per chi ha fatto la doppia dose».

«Nelle prossime settimane avremo un problema delicato che riguarda i bambini. Invito i genitori a fare la vaccinazione antinfluenzale, perché se a dicembre o gennaio abbiamo bambini che beccano l’influenza avremo una percentuale rilevante di bambini che dovranno essere ricoverati in ospedale, con rischio di promiscuità tra bambini e pazienti Covid», ha continuato il presidente campano.

«Il Governo si sta muovendo su una linea di buon senso, ragionevolezza e responsabilità. Quota 100 è costata all’Italia un sacco di miliardi, era un obiettivo soprattutto della Lega, mandare in pensione a 60 anni una parte dei lavoratori del nostro Paese, soprattutto per lavori pesanti e disagiati. Doveva servire per far entrare nel mercato del lavoro i giovani. È avvenuto esattamente il contrario: anziché avere per ogni pensionato, 3 giovani occupati, abbiamo avuto per ogni 3 pensionati un solo giovane che è andato a lavorare. Draghi sta mettendo riparo ad una misura francamente insostenibile. Noi dobbiamo mandare prima in pensione le fasce femminili, i lavori davvero usuranti, chi ha cominciato a lavorare davvero a 16 anni. Non ci possiamo consentire di pagare 40 anni di pensione a chi non lavora», ha concluso De Luca.

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