Cava de’ Tirreni: bollette pazze, solleciti agli agricoltori

Cava de’ Tirreni: bollette pazze, solleciti agli agricoltori. Ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Il Consorzio di bonifica integrale ignora i ricorsi dei proprietari di terreni alla frazione di Sant’Anna e inoltra solleciti di pagamento, con tanto di mora, sui famosi contributi irrigui notificati nei mesi scorsi. Non si ferma, dunque, la battaglia dei residenti per le cartelle esattoriali considerate non solo sproporzionate rispetto ai consumi ma, soprattutto, illegittime. L’azione di contestazione congiunta va avanti ormai da anni, eppure sembra che il Consorzio rimanga sordo dinanzi a tali rimostranze. A cagion di ciò, in questi giorni i cittadini della frazione di Sant’Anna e delle altre comunità limitrofe si sono visti recapitare a casa l’ennesimo sollecito di pagamento – con scadenza perentoria fissata a un massimo sessanta giorni dall’avvenuta notifica – per i contribuiti irrigui calcolati sulle annualità precedenti. Vere e proprie “bollette pazze” che continuano a considerare illegittime, in quanto notificate a utenti che non usufruiscono da tempo dell’acqua messa a disposizione dall’Ente in questione o, addirittura, a persone che non sono proprietarie di appezzamenti terrieri da irrigare. Una situazione paradossale, secondo i cittadini destinatari degli avvisi di pagamento, considerato che è attualmente in corso una battaglia legale per venire a capo della vicenda. Dopo mesi di richieste di chiarimento e istanze di autotutela rimaste lettera morta, i cittadini, mesi fa, erano passati ai fatti chiamando in causa la Commissione tributaria provinciale. Sul tavolo bollette e cifre da capogiro che, tra quote fisse sommate a quelle dei consumi sulla base dell’ampiezza dei terreni, in taluni casi arrivano a sfiorare anche i 700 euro per un servizio erogato a singhiozzo e del quale molti non usufruiscono.

Gli agricoltori contestano che la quota fissa imposta dal Consorzio di Bonifica non terrebbe conto degli effettivi consumi e soprattutto non avrebbe un riscontro effettivo sulla bonifica dei valloni o sulla manutenzione degli impianti di irrigazione, le cui tubature il più delle volte sono danneggiate e inutilizzabili, con l’inevitabile spreco di acqua che si ripercuote sulle tasche di chi paga il contributo. Così, da oltre un anno, è in corso una class action, anche con il supporto dell’Unione Consumatori, per far sì che il Consorzio riveda i conti e ritiri le bollette.

Niente da fare, però: i ricorsi e le istanze di autotutela da parte di tutti gli agricoltori (soprattutto della zona di Sant’Anna, dove il problema è più ampio e sentito), rimangono inascoltate. Così, mentre gi coltivatori cavesi erano in attesa di una decisione per loro positiva da parte della Commissione tributaria provinciale per veder stoppate le loro preoccupazioni per pagamenti ritenuti esagerati, sta arrivando in questi giorni l’ennesima doccia fredda dei solleciti. Novità, ad ogni modo, sono attese nei prossimi giorni. L’ex consigliere comunale Vincenzo Lamberti , che, insieme all’avvocato Luciano D’Amato dell’Unione Consumatori, segue la vicenda fin da quando era a Palazzo di Città, ha fatto sapere che in settimana ci sarà un nuovo incontro per aggiornare i cittadini e concordare le nuove azioni da intraprendere per far valere i propri diritti.

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