Anche dalla Costa d’Amalfi vicinanza e solidarietà al sindaco Mimmo Lucano

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del consigliere comunale di Minori Paolo Russo

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Mimmo Lucano è l’ex sindaco di Riace, in anni passati ha costruito nel suo piccolo paese un modello di società che ha acquisito rilievo e apprezzamento in tutto il mondo: ha fatto rinascere una comunità in via di abbandono attraverso l’accoglienza e l’integrazione di centinaia di disperati sbarcati dai barconi. Ha ripopolato Riace di persone, di attività, di lavoro, di rapporti umani, di solidarietà interpersonale. Ha inventato una possibilità di soluzione al problema dei flussi migratori, una soluzione aperta, inclusiva, basata sull’accettazione invece che sul rifiuto, sull’amore invece che sull’odio, su porte aperte invece che su muri e steccati. Per realizzare tutto questo ha tenuto (anche) comportamenti non consentiti, ha commesso (anche) dei reati: e li ha commessi appunto per realizzare tutto questo, non certo per vantaggio personale di alcun tipo. Pasticci contabili, leggerezze amministrative, forzature procedurali: ma allo scopo di sostenere l’accoglienza, di aiutare i più deboli, non per arricchirsi o arricchire qualcuno. Pasticci e forzature che motivano forse la condanna giudiziaria, certamente non il giudizio morale ed umano. Che resta di solidarietà e gratitudine per ciò che Lucano ha fatto e per l’assurdo macigno con cui gli è stata spezzata la vita: 13 anni di carcere, più che ai colpevoli di “Mafia Capitale” o al mitragliere razzista di Macerata. Se così cieca e violenta è la giustizia di Stato, così sorda alle ragioni del senso di umanità, è opportuno che anche dalla nostra Costa d’Amalfi (che non è un paradiso staccato dal resto del mondo) parta un messaggio di vicinanza personale e politica, oltre all’auspicio di una più equa riconsiderazione in sede giudiziaria. C’è da augurarsi che i nostri politici locali, le istituzioni più illuminate, gli uomini di vera cultura, i cattolici, le associazioni giovanili facciano sentire la propria voce, e che risuoni anche qui un sussulto di indignazione su questa paradossale vicenda.

Paolo Russo – Minori

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