Sergio Bruni a Meta

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Sergio Bruni a Meta. Non ho mai amato i pettegolezzi, ed ancor meno quelli di paese. Ma se i pettegolezzi hanno uno sfondo ed un senso storico e culturale… allora possono essere interessanti ed avere una notevole valenza storica. Diverse volte mia madre ed una mia prozia mi raccontavano dei villeggianti famosi che venivano a trascorrere una lunga vacanza estiva a Meta in costa sorrentina, soprattutto negli anni ’50 e ’60. Tra di essi ricordiamo il cantante napoletano Roberto Murolo, il campione olimpico pallanuotista Pasquale Buonocore, i famosi giornalisti Biagio Pavesio e Gino Palumbo e tantissimi altri. Tra di essi, più di tutti, colpì la presenza a Meta del noto cantante e musicista Sergio Bruni, di cui ricorrerà tra pochi giorni il centenario della nascita. Bruni dopo un paio di estati trascorse a Massalubrense, optò per Meta poiché geograficamente più vicina a Napoli e quindi più facilmente raggiungibile. Dai pettegolezzi di paese sembrerebbe che il suggerimento di recarsi a villeggiare a Meta glielo avesse dato il suo amico e collega Roberto Murolo, già venuto più volte nel paesino della costa sorrentina a villeggiare. Sergio Bruni, pseudonimo di Guglielmo Chianese con al seguito moglie (Maria Cerulli) e le sue quattro figlie Michela, Annamaria, Adriana e Bruna affittò per alcune estati una bella casetta a Via Olivari 18 di proprietà della famiglia De Pasquale nel centro storico di Meta bassa. Una casa tipica di due piani con un magnifico cortile, una cisterna centrale, decorata con magnifiche “riggiole” ottocentesche ed una deliziosa scalinata angolare che porta al piano superiore ed un adiacente giardino. Quella dimora di villeggiatura era proprio l’ideale per il cantante napoletano e per le sue figlie, all’epoca bambine, al fresco di un cortile semicoperto ed a tratti anche ventilato. Dai pettegolezzi spesso uditi da ragazzino ho saputo che Sergio Bruni si serviva della carne di Michele, uno dei macellai di Piazza Casale e preferiva la fettina alla bistecca poiché secondo gli usi del tempo la fettina ed il prosciutto crudo erano di ausilio alle corde vocali. Bruni frequentava con la sua famiglia lo stabilimento balneare del Resegone a Marina di Meta, forse perché lì trascinato dal suo amico-collega Murolo. Bruni amava riposare sulla sua sedia a sdraio, ma spesso veniva suo malgrado coinvolto ad allenarsi a cantare dal suo amico Murolo, che invece si recava alla spiaggia immancabilmente con la sua chitarra classica. Murolo sosteneva che il nuoto fosse lo sport ideale per i cantanti in quanto allenava a “fare fiato” e quindi a migliorare la riserva d’aria polmonare; tra l’altro Murolo è stato varie volte campione regionale di nuoto ed ha ottenuto anche prestigiosi affermazioni a livello nazionale nello sport natatorio. Murolo invitava spesso Bruni a recarsi a nuotare. Mia madre mi ha raccontato di aver sovente visto sulle palizzate dello stabilimento balneare Resegone i due cantanti-amici prodigarsi a cantare assieme e scambiarsi utilissime osservazioni e consigli sui toni musicali, sui tempi e quant’altro. Sergio Bruni (così come Murolo) era spesso impegnato nel periodo estivo a cantare per feste patronali o anche per feste matrimoniali di altissimo rango e lignaggio, e nonostante questi impegni il cantante napoletano era sempre di base a Meta nella casetta di Via Olivari. Nel Novembre del 2016, in occasione della manifestazione “Geografia nascosta-Meta portoni aperti” invitammo la figlia Adriana a partecipare e la conducemmo all’interno della casa di villeggiatura a Via Olivari dove improvvisò sulle note della chitarra del Maestro Antonio Moccia e del mandolino di Carmela Persico una struggente “Carmela”: il cavallo di battaglia del cantante nato a Villaricca. “Carmela” è incredibilmente una canzone dedicata a Napoli e non ad una donna e contiene in sé tutto lo spirito altamente socio-politico delle canzoni e dei testi di Bruni. La riservatezza dell’uomo Guglielmo Chianese in vita fu direttamente proporzionale al personaggio pubblico che portava lo pseudonimo di Sergio Bruni. La biografia di Chianese-Bruni è ricca di aneddoti intensi ed esplicativi, nacque il 15 Settembre 1921 a Villaricca ed a soli 9 anni si iscrisse ad una scuola serale (!) di musica e dopo poco già suonava in una banda come clarinettista. A 17 anni lavorava come operaio e nel 1943 iniziò a cantare da militare davanti ad una platea di militari. Il giovane cantante aveva le idee chiare in quanto a politica, tanto che in licenza nella sua nuova casa a Chiaiano organizzò un gruppo di 10 partigiani che riuscì a sminare il ponte di Chiaiano; al ritorno da questa splendida azione militare avrebbe voluto unirsi ai napoletani di città per contribuire all’esito delle famose 4 giornate di Napoli, ma sfortunatamente incappò in uno scontro a fuoco contro i soldati tedeschi e rimase gravemente ferito alla gamba destra, tanto da portare per il resto della vita i segni di un’evidente zoppìa. Nel Maggio del 1944 esordì al Teatro Reale di Napoli grazie all’intercessione di Vittorio Parisi, fu subito un trionfo… ma il cantante spiccò letteralmente il volo solo nel 1945 quando ad un concorso canoro indetto dalla RAI sbarazzò la concorrenza vincendo con 298 voti di preferenza (il secondo classificato ne ottenne appena 43). Da quel momento Guglielmo Chianese scelse lo pseudonimo di Sergio Bruni e la sua carriera fu costellata da eccelse canzoni e grandi trionfi, oltre alla già citata “Carmela” (con testo del poeta Salvatore Palomba) , straordinarie per melodia furono “Nà bruna”, “Palcoscenico” e “Amaro è o’ bene” da lui musicate e scritte. Vanta altresì una collaborazione col grande Eduardo De Filippo nella stesura della canzone “E’ asciuto pazzo ‘o patrone”. Credo che si possa considerare Bruni, insieme a Murolo e Carosone uno degli ultimi veri interpreti ed autori della canzone classica napoletana. Bruni conquistò l’amicizia e l’ammirazione di Diego Maradona; dopo che el pibe de oro ascoltò “Carmela” volle a tutti i costi incontrare l’usignolo di Villaricca. Dopo la sua morte avvenuta nel 2003 la sua Villaricca ha istituito un premio speciale a lui dedicato. La figlia Adriana si prodiga con la sua stupenda voce a mantenere vivo il ricordo del padre e della sua musica, mentre la figlia minore Bruna Chianese scrisse una decina di anni fa una nostalgica biografia “Mio padre Sergio Bruni, la voce di Napoli”. Sergio Bruni ha dato, senza retorica e piaggeria, vero lustro a Meta ed alla Penisola Sorrentina, oltre ovviamente che a Napoli ed alla canzone napoletana. Giustamente ed intelligentemente, tra qualche giorno nello scenario favoloso del costone tufaceo sorrentino alla spiaggia di Meta il cantante napoletano sarà ricordato in occasione del centenario della nascita in una manifestazione canora trasmessa su Raiuno, alla quale parteciperanno Enzo Gragnaniello, Dodi Battaglia, Adriana Bruni, Tony Esposito, Gianfranco Gallo, Francesca Maresca, Andrea Sannino e Nello Daniele.

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