Positano, questa sera il Premio Danza dedicato a Carla Fracci. Peppe Menegatti “Sono molto emozionato”

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Positano, Costiera amalfitana . Questa sera l’evento più importante di questo Settembre in Campania e non solo , il più importante evento legato alla Danza in Europa, e sarà legato a Carla Fracci «Sì, sarà una riunione di artisti, tutti straordinari, tutti insieme per dire qualcosa di lei… sono molto emozionato». Beppe Menegatti è appena arrivato a Positano dove stasera il Premio Danza Léonide Massine, giunto all’edizione numero 49, ospita un’edizione speciale interamente dedicata a Carla Fracci, in programma alle 21 sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta. E il marito della grande étoile, scomparsa lo scorso maggio all’età di 84 anni lasciando un vuoto incolmabile non solo nel mondo del balletto, sarà naturalmente l’ospite d’onore. Ne parla Donatella Longobardi su Il Mattino di Napoli , giornalista e scrittrice profonda conoscitrice della Danza.
Perché ci sono tanti motivi che legano il nome di Positano a Carla Fracci che quest’anno avrebbe dovuto ritirare qui il premio alla carriera: «In effetti ci venivamo già da prima del premio», racconta il regista. «Questo è un luogo d’eccellenza in se stesso e anche per le persone che riuniva. Noi ci venivamo a trovare Massine, anche indipendentemente dal lavoro, nella sua casa a Li Galli. Un posto davvero magico, un’atmosfera unica e fantastica dove poi siamo tornati anni dopo anche ospiti di Rudolf Nureyev, che era uno dei partner preferiti di Carla e aveva a sua volta acquistato le isolette qui difronte». Ma è il grande coreografo di origine russa, personaggio chiave nella storia dei Ballets Russes di Sergej Djagilev, a rappresentare il legame più forte della coppia Menegatti-Fracci con la costa di Positano. «Lo nominano poco Massine, invece è quello che ha dato maggiormente aiuto alla carriera internazionale di Carla proponendola a Londra, al Royal Ballet», ricorda Menegatti. Che del grande danzatore cita anche un balletto realizzato da Massine per la Fracci, un «Don Giovanni trionfante» con la musica di Gluck. «Ma in effetti Massine fu anche, per dir così, responsabile della nostra unione familiare e artistica, quella mia e di Carla. Perché io lavorai a Milano alla Scala con Luchino Visconti al balletto Mario e il mago tratto da Thomas Mann con la musica di Franco Mannino. Era il 1956 Carla era lì, si era diplomata da poco nella scuola del teatro…», racconta il regista.
Ma anche un altro loro caro amico, Eduardo De Filippo, aveva il suo eremo su un’altra isoletta proprio di fronte a Positano: l’Isca. Menegatti aveva spesso collaborato con lui. Poi la Fracci fu chiamata ad interpretare in un balletto il ruolo di Filumena Marturano a Roma, accanto al grande drammaturgo e davanti alla poltrona vuota usata in scena dalla sorella Titina: «E lui scrisse a Carla una lettera affettuosissima, dicendo che per questo da allora in poi l’avrebbe amata come una sorella», ha ricordato Menegatti. Anni dopo il regista realizzò uno spettacolo di danza per il San Carlo ispirato proprio alla celebre commedia di Eduardo. E accanto alla Fracci-Filumena sulle musiche di Nino Rota nei panni di Domenico Soriano danzava un giovane ballerino francese Stéphane Fournial, oggi a capo della scuola di ballo del teatro napoletano. Ci sarà anche lui stasera a Positano dove il direttore artistico Laura Valente affiancata da un comitato artistico «Per Carla», ha voluto riunire «Il mondo di Carla». Luisa Spinatelli, Amedeo Amodio, Annamaria Morelli, Stéphane Fournial e Giuliana Gargiulo. Una scenografa, un coreografo, un danzatore e partner, l’amica di una vita che le ha dedicato innumerevoli scritti. Il fotografo Luciano Romano, che ha confessato di aver «imparato a fotografare i ballerini guardando Carla danzare», proporrà in mostra una selezione di sue immagini della ballerina nella cripta della Villa Romana (fino al 18 settembre) dal titolo «Carla, l’eterna fanciulla danzante», una citazione da Montale che alla Fracci nel 69 aveva dedicato i versi di «La danzatrice stanca».
Nel corso dell’omaggio, previsto anche un intervento della costumista Annamaria Morelli e un contributo video di due leggende delle performing arts, la coreografa e danzatrice Lucinda Childs e il regista Bob Wilson. Sarà quindi assegnato a Clotilde Vayer, neodirettrice del corpo di ballo del San Carlo, il Premio Vespoli, mentre il giovane danzatore positanese Daniele Di Donato, Premio Massine nel 2018 come «giovane promessa», tornerà al premio per raccontare i traguardi raggiunti negli ultimi anni. Previsto, infine, un omaggio in musica con i Solisti del San Carlo che eseguiranno musiche da film, con un programma «idealmente dedicato a Carla».
Grazie al prezioso archivio del comune di Positano, Laura Valente curerà la realizzazione di un docu-corto e la pubblicazione di un e-book dedicati a Carla Fracci e al suo legame con il premio Léonide Massine. Il tutto in attesa del cinquantenario del premio nel 2022, quando, auspica il sindaco, Giuseppe Guida, «l’anno della definitiva ripresa consacrerà ancor di più la città di Positano come capitale internazionale dell’arte della danza».

Carla Fracci foto Massimo Capodanno

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