PIANO. VISITA ALLA COLLEZIONE ARCHEOLOGICA SAVOIA DEL MUSEO GEORGE VALLET

L’UNITRE, Università delle tre età penisola Sorrentina, organizza una vista guidata gratuita alla Collezione Savoia presso il Museo George Vallet in Villa Fondi. Mercoledì 8 settembre alle ore 16.30 , appuntamento da non perdere per i soci e gli appassionati.

All’incontro sarà presente il Dott Silvio Savoia donatore collezionista. La visita sarà condotta dal Dott Lucio Esposito , coordinatore UNITRE e laureato in Beni Culturali. E’ obbligatorio il green pass e la procedura indicata dal protocollo anticovid, mascherina, distanziamento.

La visita si concluderà davanti al ninfeo , nel parco, con una piccola degustazione di Garum. Lucia Starace , una delle signore del direttivo UNITRE, seguendo le indicazioni del ricettario di Apicio nel De re coquinaria, produrrà la salsa tanto famosa nel mondo Pompeiano e Romano. Alici sottosale e Colatura di Cetara, su pane grezzo, saranno gli ingredienti per il coinvolgimento sensoriale nel mondo romano. Ovviamente non mancherà un sorsetto di Aglianico. Un vitigno antico, probabilmente originario della Grecia e introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. Una delle tante testimonianze della sua lunga storia è il ritrovamento dei resti di un torchio romano nella zona di Rionero in Vulture, provincia di Potenza. Non ci sono certezze sulle origini del nome, che potrebbero risalire all’antica città di Elea (Eleanico), sulla costa tirrenica della Campania, o essere più semplicemente una storpiatura della parola Ellenico. Testimonianze storico-letterarie sulla presenza di questo vitigno si trovano in Orazio, che cantò le qualità della sua terra natia Venosa e del suo ottimo vino

La collezione archeologica  privata Silvio Savoia donata al Museo, comprende 147 reperti, alcuni di grande interesse archeologico, tra cui una splendida armatura di bronzo ascrivibile alla metà del IV sec a.C.. L’attività di restauro , avviata nei mesi di chiusura a causa del Covid, ha consentito di ricostruire l’intera armatura , costituita da elmo, corazza, cinturone e schinieri. La corazza è ascrivibile per tipologia delle corazze anatomiche corte, di lamina di bronzo, lavorato a sbalzo con anelli laterali per il fissaggio all’imbottitura interna e a garantire la tenuta tra le valve. L’elmo, sud italico calcidiese , con paragnatidi mobili, mostra una solcatura che disegna le arcate sopraccigliare.

Il restauro ha evidenziato i particolari della lavorazione e l’uso di argento per i capezzoli, che datano la stessa al periodo intorno alla metà del IV sec a,C. E’  in mostra anche un altro cinturone con ganci a palmetta.

Sicuramente l’armatura è pertinente al corredo di una sepoltura maschile che mostra la classe sociale del defunto ascrivendo ai cavalieri sanniti e lucani.

Reperti ceramici a figure rosse del IV sec a,C. , tra cui uno splendido lebete gamikòs, vaso nuziale, pertinente ad una sepoltura femminile.

Generico settembre 2021

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