Lettere da Piano di Sorrento – Il degrado dei valloni

Passano gli anni, passa la vita e la maggior parte dei valloni sorrentini resta ricettacolo di rifiuti di ogni genere e costituisce, dal punto di vista ambientale, il Vangelo dell’abbandono. Tra poco, anzi pochissimo, al Comune di Piano si vota per le amministrative, le liste sono state presentate e nell’ambiente vi è molta fibrillazione.
C’è gente che vi saluta e vi sorride (evidentemente si tratta o di candidati o di persone che hanno familiari in lista). Va bene, siamo abituati a quest’andazzo di cose. Vorremmo, però, che la nuova amministrazione uscisse dai confessionali di iniziative stereotipe, del già visto ed aprisse finalmente le finestre su qualcosa di nuovo, di utile, rivalutando, almeno in parte, quelle bellezze naturali che ci sono state donate e che abbiamo fatto di tutto per farle morire nell’incuria e nell’indifferenza.
Una vera lotta al degrado ambientale, che affligge la nostra Penisola, compromessa dal cemento, dalle opere che arricchiscono il singolo a danno degli altri. Ed a Piano ce ne sono di esempi.
Eppure dei valloni se ne è parlato nei consigli comunali. Nel lontano febbraio 1985 il Comune di Piano, con una delibera consiliare approvata all’unanimità, aveva approvato un progetto di risanamento, delibera che non ha avuto seguito.
Il vallone di via Lavinola ha prodotto, nel nostro Comune, già sensibili danni. Nel Comune di Meta, anni fa, si è svolto un convegno sulla problematica del nostro martoriato mare ed, in quell’occasione, operatori ecologici rappresentarono con videoregistrazione il danno ambientale causato dal vallone la cui entità ebbe grande risonanza.
A seguito di ciò sembrava avviata una vera campagna di risanamento per questo vallone, ma quando si tratta di interventi di bonifica ambientale i progetti nascono e muoiono. Vengono fuori le solite scuse: il costo elevato, la mancanza di fondi adeguati e via discorrendo. Vi sono state anche delle iniziative da parte delle associazioni ambientalistiche prontamente boicottate dai nemici dell’ambiente.
In definitiva, le amministrazioni comunali locali non hanno fatto niente per i valloni tranne qualche intervento manutentivo, di natura anche cementizia camuffata, e cosa ancora più grave è quanto è successo per il vallone dei mulini a Sorrento che aveva tutti i requisiti per rientrare tra i beni patrimonio dell’umanità e che invece è finito in mano a terzi. È inutile polemizzare tanto non servirebbe a niente; ci auguriamo soltanto che le nuove giunte siano più sensibili ad un problema che riguarda noi tutti.

(avv. Augusto Maresca)

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