La tragedia di Castellammare di Stabia: oggi i primi avvisi di garanzia

La tragedia di Castellammare di Stabia: oggi i primi avvisi di garanzia. A fornirci tutti i dettagli della tragedia è Tiziano Valle in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis. 

Un cattivo stato di manutenzione dell’impianto elettrico. E’ l’ipotesi, per ora sommaria, che spunta dal primo sopralluogo effettuato dai vigili del fuoco e dal personale della guardia costiera sulla nave Morgane, andata in fiamme nel porto di Marina di Stabia lunedì notte, provocando la morte della ventinovenne romana Giulia Maccaroni.

Il veliero è stato recuperato nella giornata di mercoledì, portato sulla darsena e posto sotto sequestro. Ieri, per la prima volta, sono saliti a bordo i vigili del fuoco e gli uomini della Capitaneria di Porto, guidati dal comandante Achille Selleri. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che sta coordinando le indagini, ha aperto un fascicolo per le ipotesi di incendio colposo, sommersione colposa e omicidio colposo. Nella giornata di oggi potrebbero scattare i primi avvisi di garanzia, un atto dovuto anche per far andare avanti un’inchiesta che adesso necessita di accertamenti irripetibili, sia sulla nave che sulla salma della donna, per i quali gli indagati potranno nominare consulenti di parte.

Il primo sopralluogo dopo l’affondamento del Morgane ha confermato la necessità di una perizia tecnica, a causa dei gravi danni che l’incendio ha provocato all’imbarcazione. La pista più battuta è sempre quella del corto circuito causato da un malfunzionamento dell’impianto elettrico.

Gli investigatori hanno ascoltato a sommarie informazioni sia l’armatore che il capitano del Morgane, battente bandiera del Regno Unito, e gestita dalla società Vela-Charter di Gragnano. Ma anche gli altri membri dell’equipaggio e alcune persone che hanno avuto contatti con Giulia Maccaroni, la hostess deceduta per asfissia a causa dell’esalazioni generate dall’incendio.

L’obiettivo è capire se la nave, anche durante gli ultimi periodi di navigazione, ha avuto qualche problema o registrato il malfunzionamento di strumentazioni di bordo. Le verifiche sull’impianto elettrico delle banchine di Marina di Stabia hanno confermato che il sistema ha bloccato l’erogazione di energia alla nave, attivando il dispositivo di sicurezza che scatta automaticamente in casi di corto circuito a bordo delle imbarcazioni.

Analizzati nuovamente anche i filmati di videosorveglianza del porto turistico che hanno confermato che nessuno è salito sulla nave nei momenti precedenti all’incendio. Mentre resta da chiarire l’anomalia delle pompe di sentina lasciate attive, nonostante la nave fosse attraccata. Ma che servono fondamentalmente per raffreddare il motore.

Saranno necessarie verifiche a 360 gradi, dunque, per comprendere le cause dell’incendio che ha provocato la morte di Giulia Maccaroni. La salma della ventinovenne romana resta nell’obitorio dell’ospedale di Castellammare di Stabia, a disposizione dell’autorità giudiziaria che adesso sta cercano di accelerare anche per consentire ai familiari di darle l’ultimo saluto. L’autopsia sulla salma della hostess di San Vito Romano potrebbe essere disposta già oggi, dopo i primi avvisi di garanzia.

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