Inquinamento acustico, cetacei in pericolo

I cetacei del Mediterraneo sono a rischio di estinzione una delle cause è l’inquinamento acustico. Non è una novità, ahinoi, che balene e  altri mammiferi marini siano a rischio nei nostri mari, lo conferma un recente report del WWF Campania curato dai ricercatori Laura Pintore (nella foto di apertura, ospite a Sorrento del WWF Terre del Tirreno e della collettiva “Il Mare Chiama chi ama il Mare” in un incontro che si è tenuto questo giugno, sempre dedicato alle balene), Alessandra Sellini e Giulia Prato.  L’analisi delle tre ricercatrici ha rivelato  aspetti inediti  sulle cause e i rischi che corrono otto specie di cetacei che abitano il nostro mare. Un ruolo molto dannoso, infatti, svolge per la vita di questi animali l’inquinamento acustico, che è causato da diverse fonti: traffico nautico, indagini sismiche, sonar, sfruttamento dei giacimenti di greggio e gas, impianti eolici offshore. Tutte sorgenti acustiche   che emettono onde che non sono percepibili per i nostri apparati uditivi ma che danneggiano i mammiferi marini. Le onde sonore emesse dalle sorgenti antropiche danneggiano i cetacei perché interferiscono con i loro apparati uditivi. L’esposizione prolungata poi  può causare anche la perdita momentanea dell’udito con conseguenti problemi di orientamento e l’insorgenza di disturbi comportamentali, tali disturbi diventano pericolosissimi quando vanno a intaccare i comportamenti alimentari e quelli riproduttivi. Il WWF scende in campo ancora una volta lanciando un appello a tutte le aziende e ai soggetti giuridici  responsabili delle fonti di inquinamento sollecitando la presa di coscienza di tale problema e l’adozione di tecnologie meno invasive e inquinanti, lo stesso dicasi per il traffico nautico, ci sono oggi sul mercato tecnologie che se adottate potrebbero veder ridursi drasticamente gli scontri, spesso mortali,  tra animale e natante. Ogni anno il WWF stima che 40 esemplari, confusi dai rumori causati dall’uomo, finiscono per sbattere contro la chiglia di una nave. Si chiede inoltre a tutti i soggetti commerciali che operano in mare di collaborare con il “Santuario Pelagos”, Area Marina Protetta,  che promuove accordi diplomatici tra le diverse nazioni a tutela non solo dei cetacei ma di tutte le specie marine minacciate dall’espansione umana. Il WWF infine chiede alle istituzioni di implementare i sistemi di  monitoraggio per arrivare a raggiungere l’obiettivo di una protezione efficace al 30% delle specie, obiettivo purtroppo ancora molto lontano. di Luigi De Rosa

Report WWF Italia sui cetacei: https://www.wwf.it/pandanews/animali/report-cetacei-inquinamento-acustico-wwf/

Generico settembre 2021
(da sinistra Claudio d’Esposito, Presidente WWF Terre del Tirreno, Gaetano Milano, Fondazione Sorrento, Nio Lauro conduttore della serata “Alla scoperta dei cetacei dei nostri mari”)

 

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