Effetto pandemia, i dati Istat: cala la speranza di vita

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Effetto pandemia, i dati Istat: cala la speranza di vita. Si riduce la speranza di vita in Italia. Emerge dall’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del benessere equo e sostenibile dei territori pubblicato dall’Istat. In particolare, nel 2020 la diffusione della pandemia e l’aumento del rischio di mortalità che ne è derivato hanno interrotto la crescita della speranza di vita alla nascita che aveva caratterizzato il trend fino al 2019, facendo registrare, rispetto all’anno precedente, una contrazione pari a 1,2 anni. Nel 2020, l’indicatore si attesta a 82 anni (79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne) e a livello provinciale la speranza di vita si riduce nelle aree del Paese a più alta diffusione del virus durante la fase iniziale della pandemia. Dopo alcuni anni di diminuzione, la percentuale di giovani che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet, è tornata a salire: nel 2020 ha raggiunto il 23,3% in media-Italia (+1,1 punti percentuali rispetto al 2019). Il trend e’ accentuato al Nord (16,8%; +2,3 punti) e al Centro (19,9%; +1,8 punti). Il Mezzogiorno, invece, registra una contrazione modesta (-0,4 punti) ma resta comunque su livelli doppi rispetto al Nord, con circa un giovane di 1529 anni su tre che non è inserito in un percorso di istruzione o formazione né occupato (32,6%).

Nel 2018, riporta sempre l’Istat, le organizzazioni non profit attive in Italia erano 359.574, pari a 60,1 ogni 10mila abitanti. In particolare, il Nord e il Centro si attestano su valori simili (circa 67 ogni 10mila abitanti) mentre il Mezzogiorno risulta distaccato (48 su 10mila residenti). Differenze anche sulle scuole accessibili. La media nazionale è di 32,6 edifici scolastici completamente privi di barriere fisiche ogni 100. Al Nord la quota sfiora il 38% contro il 27,4% del Mezzogiorno. C’è poi il dato che riguarda la rappresentanza femminile. Nel 2020 emerge che in Italia le donne sono un terzo degli eletti nelle amministrazioni comunali, con una maggiore incidenza nei Comuni del Nord-est e delle Isole. In tema di sicurezza, invece, dalla rilevazione emerge che nel 2019 il numero di omicidi volontari consumati in Italia è pari a 0,5 per 100mila abitanti, più elevato nel Mezzogiorno (0,7) e in generale in calo nell’ultimo decennio (era 0.9 per 100mila nel 2012). Anche il tasso dei delitti diffusi denunciati è in calo.

Fonte Metropolis

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