Diletta Acanfora o Nina Bonè? Alla scoperta di un’attrice di talento

Sabato 18 settembre a Montepertuso, frazione della zona alta di Positano è andato in scena il musical “Rebellion”, secondo capitolo di una saga storica dedicata alle origini di Amalfi, in questo caso gli autori Ario Avecone, Antonio Melissa e Susanna Giordano hanno presentato una storia d’amore e odio basata sull’atavica rivalità tra le famiglie Coppola e Rufolo di Ravello. Tra gli interpreti c’era Diletta “Bonè” Acanfora, che ha interpretato con bravura “Lucrezia”, personaggio infido, donna affascinante quanto scaltra, doppiogiochista senza scrupoli, pronta a tradire tutto e tutti pur di raggiungere i propri obiettivi molto venali, la potremmo definire, visto anche il nome, una “Lucrezia Borgia” in salsa amalfitana. Con Diletta “Bonè” Acanfora, anzi con la professoressa Acanfora, abbiamo scambiato quattro chiacchiere a fine rappresentazione, a noi della redazione di Positanonews ci piace farlo con gli artisti in generale: cantanti, musicisti, attori ecc. È un modo per riprendere i contatti in presenza con chi per un anno e mezzo è stato lontano dal proprio pubblico, spesso patendo la disoccupazione senza ristori, un escamotage per ripresentare ai nostri lettori i loro beniamini che, se fortunati, hanno potuto ammirare solo da remoto, ma il teatro come la musica, goduti dal vivo, sono un’altra cosa. Diletta Acanfora è laureata in Letteratura, Musica e Spettacolo (2018), ha un Master in Teatro, Pedagogia e Didattica, Metodi, tecniche e pratiche delle arti sceniche, conseguito presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, insegna Arti sceniche presso il Teatron Accademia Professionisti Spettacolo che ha come Direttore Artistico un nome amatissimo dal pubblico di tutte le età: Pino Insegno. Il fatto che Diletta Acanfora si sia laureata nel 2018 e abbia continuato a studiare in questo particolare periodo, ci lascia intuire che lo stop forzato dovuto alla pandemia non l’ha fermata, anzi è stato sprone per realizzare progetti tenuti nel cassetto, segno di determinazione e forza di volontà. Del resto nel mondo dello spettacolo se non hai carattere oltre al talento, non vai da nessuna parte. La professoressa Acanfora ci racconta di aver iniziato con il canto, passione coltivata fin da bambina. nel 2010 partecipa al Workshop di teatro musicale di Steve Balsamo, nel 2014 Master di perfezionamento attoriale a cura di Chiara Noschese, che nel mondo del teatro musicale italiano è una garanzia assoluta. Poi seguono corsi con Pietro Pignatelli e Roberto Del Gaudio, studio del canto con Gabriella De Carlo, quindi workshop con un grande regista della cinematografia internazionale Abel Ferrara mentre sempre nel 2018 è con Davide Iodice al Trianon. Diletta Acanfora ha lavorato anche con Tato Russo, patron del “Bellini” di Napoli, nella tournée “Cafè Chantant”, ed è proprio dalla collaborazione con Russo che deriva il cognome d’arte: Bonè. Già, Nina Boné, chi era costei? Mi torna in mente un’inquadratura di Mario Martone, un primo piano alla maschera beffarda di Toni Sorvillo che senza proferire parola, in pochi fotogrammi in “Qui rido io”, dice tutto di Eduardo Scarpetta, ogni piega, di quel viso da scugnizzo del palcoscenico nasconde le gioie e i dolori che ha riversato nei suoi mille personaggi. Nina Boné è, infatti, un personaggio scarpettiano, la protagonista dell’omonima opera del più importante attore e autore del teatro napoletano tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, capostipite della dinastia teatrale degli Scarpetta-De Filippo. Nina è una cantante del café chantant, donna forte e determinata, che entra in conflitto e in competizione con Rosina, che la crede amante del marito Felice Sciosciammocca da questo equivoco, la commedia sviluppa una serie di qui pro quo  che si risolveranno con un lieto fine come spesso capita nel teatro di Scarpetta. Diletta Acanfora quindi si è misurata anche il teatro di prosa non solo con quello musicale, sempre con ottimi risultati, sabato sera però mi ha confessato che le piacerebbe debuttare nell’audio visivo, intanto ha già archiviato una partecipazione ad “Un posto al sole”, come sempre ha ripreso a studiare, “Corso di recitazione cinematografica a cura di Marialuce Bianchi, Centro Sperimentale di Cinematografia” a Roma, e le auguriamo di raggiungere anche questo traguardo. Il nom de plume che le ha affibbiato Tato Russo ci piacerebbe che rimanga lì dov’è, tra Diletta e Acanfora, un “ponte” portafortuna  colto e elegante tra la sua persona e le proprie origini napoletane.

di Luigi De Rosa

Generico settembre 2021
Diletta Bonè Acanfora in una scena di “Rebellion”

info sull’artista: http://www.workinmusical.com/rebellion

 

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