Covid Hospital pieno: a Scafati 18 casi gravi

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Covid Hospital pieno: a Scafati 18 casi gravi. Ce ne parlano Adriano Falanga Gaetano Angellotti in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis.

Quattro posti su quattro occupati in terapia intensiva, “tutto esaurito” anche in subintensiva, con i quattordici letti a disposizione attualmente impegnati. Al Covid Hospital “Mauro Scarlato” se non è emergenza, poco ci manca: la struttura di riferimento per l’intera provincia nord di Salerno (e non solo), non è in sofferenza solo perché, fortunatamente, il ritmo dei ricoveri urgenti non è quello frenetico dei mesi scorsi, quando la campagna vaccinale era ancora agli inizi. Perché i dati lo evidenziano in maniera incontrovertibile: il rischio maggiore lo corre chi, per cause di forza maggiore o per scelta, non si è ancora sottoposto alla vaccinazione. Basta prendere in esame i dati della terapia sub-intensiva, dove undici delle quattordici persone attualmente ricoverate non sono vaccinate; e il caso più preoccupante, che rischia di passare da un momento all’altro in terapia intensiva, riguarda un giovani di appena 36 anni, della provincia sud di Salerno. Discorso lievemente diverso, invece, in terapia intensiva, dove tre su quattro dei ricoverati sono vaccinati, ma affetti oltre che dal Covid anche da altre gravi patologie, che ne hanno abbassato le difese nonostante la somministrazione del siero. Le condizioni del quarto, invece, sono in netto miglioramento e presto dovrebbe uscire dal reparto di terapia intensiva.

Insomma una situazione di “allerta vigile”, visto che la pressione per il momento non è a livelli insostenibili, ma sicuramente da tenere sotto controllo. Anche perché i dati dei contagi, anche in Campania, fanno registrare un aumento, anche se lieve, del tasso di incidenza. Sono infatti 311 i nuovi positivi al Covid, su 14.352 test esaminati. Il tasso di incidenza è del 2,16%, in lieve risalita rispetto all’1,87 del giorno precedente. Nel bollettino dell’Unità di crisi sono censite sette nuove vittime, di cui cinque nelle ultime 48 ore e due risalenti ai giorni precedenti ma registrate ieri. I posti di terapia intensiva occupati sono 26 (-2), quelli di degenza 354 (+3).

Di fronte al rischio di una nuova ondata, è quasi superfluo ribadirlo, l’unica via di uscita definitiva è rappresentata dalla copertura vaccinale più vasta possibile. E proprio per questo ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato di obbligo vaccinale: «In queste ore lavoriamo per l’estensione del green pass e poi valuteremo i dati. Se i dati renderanno necessario l’obbligo non avremo paura ma serve ancora qualche settimana di approfondimento. Non è una scelta già presa ma un’opzione possibile che la costituzione consente» ha detto il ministro intervenendo alla trasmissione televisiva “Di Martedì” su La7, precisando che dovranno essere valutati i dati del prossimo mese e mezzo.

«Oggi ci sono più dosi, immaginare l’obbligo in una stagione precedente sarebbe stato illusorio, oggi invece con più dosi a disposizione è una possibilità da valutare, in base ai dati del prossimo mese e mezzo».

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