Champions League -stasera ore 21:00 Kean-Lukaku sfida tra giganti foto

Moise deve  sfruttare  l’opportunità  per segnare  il primo gol  stagionale  in coppa Di fronte  Big Rom  che conosce bene la Juve  e vuole  batterla

Assenti Morata e Dybala, l’azzurro avrà il compito  di guidare l’attacco bianconero contro i Blues Il belga è già andato a segno contro lo Zenit
Chiellini contrasterà Romelu: «Pericoloso, se gli si lascia spazio  diventa immarcabile»

Il ragazzo e il gigante. Può sembrare il titolo di una favola, più semplicemente è Kean contro Lukaku, il duello, tecnico e generazionale al tempo stesso, da cui passerà anche (e forse soprattutto) il destino di Juve e Chelsea. E chissà se ci sarà il lieto fine per uno dei due. È lo scontro diretto del girone H, quello che potrebbe già indirizzare significativamente il percorso di chi riuscirà a mantenersi a punteggio pieno. Bianconeri e Blues hanno esordito con una vittoria, epilogo atteso per entrambi contro le due formazioni meno qualitative del gruppo, ma concretizzatosi per vie differenti. La squadra di Allegri ha ricavato ossigeno dal debutto in Champions League: gioco e tre gol per allontanare le titubanze del campionato e rimettersi (parzialmente) in carreggiata. I campioni d’Europa hanno faticato un po’ di più contro lo Zenit San Pietroburgo, prima di abbattere il muro russo con una spallata di Big Rom. Già, proprio lui, il gigante che il patron Abramovich ha strappato all’Inter a suon di milioni. Una sorta di punto esclamativo dopo aver sorpreso l’Europa contro il Manchester City. Guardiola si è preso una prima rivincita, minima ma pur sempre importantissima, in Premier League proprio nello scorso weekend ma è naturalmente in campo internazionale che Pep e i Citizens vogliono ribaltare le gerarchie scritte a Oporto lo scorso maggio. «Una vittoria ci permetterebbe di arrivare alle due sfide con lo Zenit con il match point in mano per chiudere in fretta la qualificazione e ci darebbe maggiore consapevolezza» riflette Giorgio Chiellini. Sarà lui ad occuparsi di Lukaku, nell’ennesimo capitolo del duello, questo sì, tra giganti che ha infiammato prima la lotta scudetto negli ultime due anni e poi l’Europeo. Romelu, pur segnando un solo gol ai bianconeri con la maglia nerazzurra (su rigore, nell’ultimo torneo) ha detronizzato la Juve dopo nove anni di regno. Con il Belgio però ha sbattuto sul muro azzurro guidato da Giorgione e l’ultima volta è un ricordo recentissimo e dolcissimo per il capitano, perché risale a 89 giorni fa, ai quarti di Euro2020. «È un po’ limitante parlare solo della sfida tra me e Lukaku – sottolinea -. La fortuna sarebbe di riuscire a fare partita con grande equilibrio, concedendo pochi spazi in campo aperto a giocatori come lui, Havertz, Werner che, in quelle situazioni, diventano imarcabili per il 99% dei difensori al mondo. Romelu è stato pagato tanto e ha rinforzato una squadra che ha vinto la Champions non per caso».
FARE GOL. Kean, il ragazzo, è ritornato alla Juve dopo due anni dalla porta principale, a rinforzarla dopo lo choc dell’addio di Ronaldo. Certo, non si può mettere tutto il peso di una tale eredità sulle sue giovani spalle, sarebbe fuorviante perché è impossibile sostituire CR7. Allegri infatti gli toglie ogni pressione: «Moise non deve avere responsabilità, deve solo fare gol che è una cosa che sa fare meravigliosamente bene – avverte Max -. Deve però migliorare quando deve giocare con la squadra, nella tecnica individuale. Per l’età che ha, in ogni caso, vanta già un bel po’ di esperienza internazionale». Maturata tra Nazionale, Everton e Paris Saint Germain. Proprio nell’avventura francese, il giovane attaccante ha segnato tre reti in nove presenze in Champions. Con la Juve è ancora a quota zero in quattro partite, disputate però quando era ancora un progetto di campione. All’esordio a Malmö è andato vicinissimo alla prima gioia, annullata per fuorigioco. Moise ha rotto il ghiaccio contro lo Spezia, in campionato. Prima palla buona, gol. Quello che, in definitiva, si chiede ad un bomber. Senza Morata e Dybala, l’attacco titolare, toccherà a lui, a meno che le sorprese lasciate intendere ieri da Allegri non riguardino anche lui. Moise, intanto, sogna la notte perfetta: per la Juve, per sè stesso, per riprendersi anche la Nazionale. Il lieto fine, insomma, della favola del ragazzo contro il gigante.

fonte:corrieredellosport

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