Champion League L’Atalanta batte Lo Young Boys -Pessina entra nella storia Il centrocampista diventa il primo italiano a segnare in Champions con l’Atalanta

U na vittoria sporca e cattiva. Ma anche per questo motivo pesante e, soprattutto, meritata. L’Atalanta conquista il primo successo in Champions nel suo stadio (gli altri erano tutti arrivati a San Siro), mettendo sotto uno Young Boys presentatosi a Bergamo innanzitutto per difendersi e strappare un punto che avrebbe corroborato i 3 ottenuti con il Manchester United. La sconfitta, invece, ridimensiona le velleità della squadra svizzera e nel contempo i nerazzurri si issano al primo posto del girone, grazie al successo dei Red Devils sul Villarreal. Gli uomini di Gasperini si sono trovati di fronte una formazione molto fisica, pronta a rispondere ai duelli uno contro uno tipici del sistema del tecnico piemontese. Linee sempre molto strette, per non farsi trovare scoperti o subire infilate, lo Young Boys ha eretto una sorta di muro sulla sua trequarti. Per abbatterlo, però, ci sono voluti un tempo e mezzo e la caparbietà e la forza di Zapata. È stato il colombiano, infatti, a vincere il contrasto su Hefti, per spedire il pallone a centro area su cui si è avventato Pessina, bruciando Lauper e diventando il primo italiano in maglia atalantina a segnare in Champions.

SOLO IN MISCHIA . Peraltro, la superiorità tecnica dell’Atalanta è emersa in maniera evidente soltanto nella ripresa. Nel primo tempo, infatti, le uniche situazioni di pericolo create dai padroni di casa sono scaturite da mischie susseguenti a un calcio piazzato, oppure da azioni estemporanee, come la prima di Zapata che di fisico e sfruttando un paio di rimpalli ha potuto battere a rete da buona posizione, centrando però Van Ballmoss. Per la verità, un pallone era anche finito in rete, dopo la deviazione incauta di Lauper. Ma Toloi (sempre proiettato a centrocampo), che aveva rimesso al centro, si trovava in fuorigioco, quindi gol cancellato. A pochi secondi dall’intervallo, quindi, stavolta sugli sviluppi di un angolo, Pessina mancava la deviazione a due passi dal portiere avversario. Dalle parti di Musso, invece, lo Young Boys non è di fatto mai pervenuto (3 conclusioni in tutto in 95′), a eccezione di uno scatto di Elia, imbeccato da Martins Pereira, che trovava scoperta la retroguardia nerazzurra: la sua conclusione, però, finiva sul fondo.  ASSALTO . Dopo l’intervallo, l’Atalanta ha deciso di alzare il ritmo e di aumentare l’aggressività. De Roon tra i più lucidi sin dalle prime battute, era fondamentale nel tenere il baricentro della squadra sempre alto. In aggiunta, Gasperini, che aveva perso Gosens dopo soli 10’ (sospetto stiramento ai flessori della coscia per lui), inserendo al suo posto Maehle, incassava i dividenti delle correzioni adottate già a fine primo tempo: inversione degli esterni e scambio do posizione tra Zapata e Malinovskyi. Lo Young Boys, infatti, faticava a coprire il campo in ampiezza, finendo per arretrare sempre di più. L’ultimo a cedere era Van Ballmoss che smanacciava un diagonale di Zappacosta. Ma contro Pessina che gli è sbucato davanti a un metro, nemmeno lui ha potuto fare nulla. A quel punto, toccava agli ospiti fare la partita e, non a caso, sono emersi tutti i loro limiti in costruzione. I bergamaschi, infatti, hanno controllato senza particolari patimenti, mancando però un paio di opportunità per il raddoppio. L’ultima di Muriel, finalmente recuperato, ma ancora lontano da una buona condizione.

Un dopo partita più che mai festoso, con il pubblico bergamasco al settimo cielo e Gasperini davanti ai microfoni non è da meno: «Abbiamo vinto un match difficile, gli svizzeri sono avversari tosti. Avevamo preparato la partita in modo certosino perchè sapevamo che la loro miglior prerogativa fosse quella di difendersi con ordine per poi partire con estrema velocità e precisione confezionando ripartenze pericolose. Così infatti è stato, ma i miei giocatori sono stati bravi a restare sempre compatti e come tornavano in possesso della palla disegnare trame offensive di spessore. La vittoria ci premia con il primo posto nella momentanea classifica». Più in là Gasp però non va: «Siamo solo all’inizio per cui occorre tenere più che mai i piedi per terra. Infatti il nostro è un girone molto equilibrato e occorrerà fare punti ovunque. Comunque abbiamo vissuto una serata appagante solo sporcata dallo stiramento rimediato da Gosens». Pessina ovviamente “eroe” della serata: «Il mister sta lavorando su di me nel cercare di migliorare in fase offensiva e questa sera ce l’ho fatta. Segnare poi in Champions è da impazzire». Anche Zapata scoppiava di felicità: «Io debbo fare i gol, però credo che sia ugualmente importante trovare assist come in questa gara. Abbiamo vinto una partita delicatissima con pieno merito».

fonte:corrieredellosport

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