Cava de’ Tirreni protesta, l’ambulanza lascia la città per Nocera e la Costiera amalfitana

Salerno, Nocera, Pagani, Cetara ed Amalfi. Sono solo alcuni degli interventi eseguiti in settimana dell’equipaggio del 118 di Cava. Con uscite, complice l’accavallarsi di altre richieste, anche di otto ore. Tutto questo mentre l’intera città rimane senza ambulanza, tanto da rendere necessario l’arrivo di mezzi di soccorso sanitario da Vietri, Pontecagnano e Scafati, con inevitabili ritardi nei tempi di intervento. «A Cava, o meglio su Cava l’ambulanza non c’è – spiegano gli operatori del 118 – In caso di emergenza devono arrivare ambulanze ed equipaggi di altre postazioni perché l’ambulanza del territorio è chiamata per interventi fuori città in particolare a Nocera, nel resto dell’Agro ed in Costiera Amalfitana».
LE DENUNCENei giorni scorsi, in particolare nel week end scorso, come raccontano gli stessi sanitari, l’equipaggio di Cava è dovuto intervenire per emergenze a Nocera, Pagani, Cetara ed Amalfi: «Questo perché le ambulanze di questi comuni erano bloccate in ospedale per precedenti interventi. È capitato che l’ambulanza di Cava non è proprio tornata nella sua postazione. La situazione è resa anche più complicata per i casi sospetti di Covid, per i quali si devono attendere l’esito dei tamponi». I sanitari lamentano non solo la carenza dei mezzi di soccorso, ma soprattutto il difetto nella gestione delle chiamate di pronto intervento (assegnazione corretta dei codici degli interventi). A tutto ciò si aggiunge l’abuso del servizio di prima emergenza e cioè il ricorso al 118 per malanni banali e, in alcuni casi, solo per evitare file ed attese o per mancanza di risposte sul territorio. Come si ricorderà meno di due settimane fa una donna di Pagani, di 56 anni, fu colta da malore in casa. I familiari chiamarono il 118 e sul posto arrivò l’ambulanza senza medico a bordo. Vista la gravità delle condizioni, gli stessi operatori chiesero l’intervento di un mezzo con medico. Purtroppo la donna morì. Ora sarà la magistratura a stabilire se gli inevitabili ritardi nei soccorsi, per l’arrivo dell’ambulanza medicalizzata, sono statali fatali per la donna. A questi problemi di gestione si aggiungono, infatti, le carenze di personale, in particolare di medici che a quanto pare dovrebbero subire ulteriori riduzioni per il pensionamento di altri camici bianchi. L’organico ridotto rende purtroppo impossibile la presenza di medici su tutte le ambulanze. La situazione rischia anche di peggiorare. A quanto sembra nei prossimi mesi il servizio del 118 dovrebbe perdere altri otto medici. Una nuova problematica che non potrebbe essere risolta senza l’arrivo di nuovi camici bianchi. I cittadini cavesi, rappresentanti dal Comitato Civico Antonio Civetta, hanno sottoscritto una petizione per chiedere, tra l’altro, di non depotenziare il servizio unico per l’emergenza. La raccolta di firme si concluderà il prossimo tre ottobre.

Commenti

Translate »