Cava de’ Tirreni: «Arianna, ecco tutti gli errori dei medici»

Cava de’ Tirreni: «Arianna, ecco tutti gli errori dei medici». Ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno. 

Nuovi sviluppi giudiziari sulla vicenda di Arianna Manzo , la ragazza cavese – oggi quasi diciottenne – rimasta tetraplegica a pochi mesi dalla nascita a causa di un presunto caso di malasanità che vede coinvolti i medici dell’azienda ospedaliera “Antonio Cardarelli” di Napoli. Il collegio peritale nominato dai giudici della Corte di Appello civile di Salerno ha depositato, ieri, la prima bozza delle nuove perizie sul caso confermando, in sostanza, quelle che già erano le evidenze emerse in precedenza. Dopo la sentenza di primo grado – che aveva riconosciuto la responsabilità dei medici napoletani, condannando l’ospedale al pagamento in favore della famiglia di Arianna dell’importo di circa 3 milioni di euro – la Corte di Appello civile aveva delegato ad nuovo collegio peritale composto da medici non appartenenti al distretto sanitario campano (in particolare il dottor Cristoforo Pomara , medico legale di Catania; il dottor Antonino Giarratano, anestesista di Palermo e la dottoressa Serenella Pignatti , pediatra di Firenze) di riesaminare il caso.

Nella giornata di ieri la bozza della relazione è stata inviata a tutte le parti processuali per eventuali osservazioni, cui seguirà poi il deposito dell’elaborato definitivo. Un documento di quasi 400 pagine con il quale i consulenti tecnici d’ufficio hanno evidenziato la responsabilità dei sanitari del “Cardarelli” nell’aver causato danni fisici e neurologici ad Arianna, confermando così le conclusioni cui era pervenuto il collegio tecnico di primo grado. «Dall’analisi della documentazione sanitaria – si legge nella nuova relazione dei periti – relativa al ricovero della piccola Arianna dal 18 marzo 2005 al 12 maggio 2005 si evince l’assenza di un corretto percorso diagnostico e terapeutico; assenza di strategia di contrasto alle infezioni che portarono ad un progressivo peggioramento delle condizioni generali della piccola Arianna». «In sostanza, la bambina sviluppava un severo quadro di sepsi durante il quale si è concretizzato il danno neurologico che la affligge». «Durante il ricovero venivano somministrati alla piccola Arianna farmaci di seconda scelta o di sicurezza non comprovata in ambito pediatrico». «Risulta, quindi, inescusabile – concludono i periti – il non aver sottoposto la bambina a monitoraggio della situazione neurologica dall’inizio del ricovero in poi, cosa che avrebbe permesso di ricavare informazioni sulla situazione cerebrale, in una restante situazione clinica assolutamente ingravescente. Informazioni che avrebbero permesso, o addirittura indicato, la modifica di scelte terapeutiche, sia farmacologiche che assistenziali ». A fronte di tali evidenze e considerata la necessità di Arianna di sottoporsi a cure urgenti, indispensabili alla sua sopravvivenza, la famiglia Manzo – con il supporto del legale Mario Cicchetti – hanno rivolgo un nuovo appello al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca , affinché fissi, al più presto, un incontro a palazzo Santa Lucia. «È importante – ha spiegato l’avvocato Cicchetti – che il Governatore si impegni per far riconosciuto alla minore il pagamento del noto risarcimento».

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