Cava de’ Tirreni, altri sgomberi per le case popolari

Cava de’ Tirreni, altri sgomberi per le case popolari. Continua, senza sosta, l’epurazione dei furbetti dalle case popolari. Sono quasi ottanta le ordinanza di sgombero che, dal 2009 ad oggi, l’ufficio patrimonio ha emanato a seguito di indagini che hanno visto impegnati carabinieri e polizia locale. Più della metà è il numero dei provvedimenti eseguiti che hanno visto liberati gli alloggi indebitamente occupati. Un altra metà è in via di definizione e lo scopo è quello di sottrarre le case popolari ad occupanti che avevano prodotto dichiarazioni mendaci e avevano nascosto la reale condizione economica o abitativa.

Tolte case popolari a gente che è risultata titolare di conti correnti bancari e postali per svariate migliaia di euro, ma anche a persone che risultavano intestatari di immobili in comuni diversi da quello per il quale avevano presentato domanda per ottenere l’alloggio popolare. Tolti e ancora da togliere case di proprietà del comune a noti pregiudicati e poiché al peggio non c’è mai fine, le forze dell’ordine con l’azione congiunta dell’ufficio patrimonio, sono riuscite a stanare assegnatari che avevano solo arredato la casa ottenuta tramite bando ma che non erano andati mai a viverci, perché già occupanti immobili di proprietà.

Se si è arrivati al punto di punire i furbetti del mattone, l’ufficio patrimonio sta portando avanti un’altra importante lotta, quella dei morosi.

In due anni, sono stati notificati atti di costituzione in mora e ordinanze di ingiunzione di pagamenti a persone che non pagano anche fitti irrisori e, in molti casi, sono anche i primi a pretendere la messa in opera di lavori migliorativi da parte del comune. Ma il grande lavoro dell’ufficio patrimonio e forze dell’ordine, non termina qui. Altre magagne verranno allo scoperto e altri inquilini faranno le valigie.

Indagini in corso anche per chi vive in alloggi di metrature nettamente superiori alla reale presenza dei componenti del nucleo familiare all’atto del bando. Tutti i nodi vengono al pettine e la gente che dichiara il falso sullo stato di famiglia, sul patrimonio economico per ottenere un immobile comunale deve pagarne le conseguenze, al cospetto di gente onesta che per sbarcare il lunario ed assicurare un tetto ai propri figli, si sobbarca, per abitazioni di privati, fitti che oscillano tra i 500 e i 700 euro mensili. I “furbetti” oltre allo sfratto vengono denunciati per falso materiale, oltre ad altre ipotesi di reato. Per chi è pregiudicato, quindi, c’è il rischio concreto di perdere i benefici e vedere riaperte le porte di un carcere.

Fonte La Città di Salerno

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