Castellammare di Stabia, muore durante il trasferimento al Cardarelli: ‘Il paziente non era grave’

Castellammare di Stabia, muore durante il trasferimento al Cardarelli: ‘Il paziente non era grave’. Affetto da crisi respiratoria dovuta alla fibrosi polmonare di cui soffriva, era stato trasportato in ambulanza all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Da qui, era stato disposto il trasferimento all’ospedale Cardarelli di Napoli. Ma nel trasporto dal pronto soccorso del nosocomio partenopeo al padiglione interno, per il ricovero, è deceduto, a causa della mancata somministrazione di ossigeno di cui aveva bisogno.

Sono stati gli stessi medici del Cardarelli a chiamare la polizia di Stato e a denunciare l’accaduto. La bombola dell’ossigeno era esaurita e l’uomo, che doveva ricevere un flusso di ossigeno continuo, ha perso la vita nel giro di pochi minuti. L’intera vicenda è parte della denuncia presentata anche dai familiari di Aniello Vicedomini, di 68 anni, originario di Casola di Napoli e residente a Lettere. I fatti sono stati raccontati con dovizia di particolari dal nipote, Michele Inserra, giornalista, che sul suo profilo Facebook parla di caso di «malasanità». La magistratura ha aperto un‘inchiesta e la salma del sessantottenne è stata posta sotto sequestro e trasferita all’obitorio del II Policlinico per l’autopsia.

La risposta dell’ospedale San Leonardo: “Le bombole erano funzionati e il paziente non era in condizioni critiche”. Borrelli: “Non è chiaro però cosa sia successo”. Sulla drammatica vicenda del 68enne, pensionato di Casola, che ha perso la vita nel corso del trasporto in ambulanza dall’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia al Cardarelli di Napoli, in seguito all’esaurimento della bombola d’ossigeno, il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli aveva avviato un’interrogazione con il fine di chiarire tutte le circostanze e, soprattutto, se a bordo dell’ambulanza privata di una società, che ha vinto una gara d’appalto con l’Asl Napoli3, ci fosse personale qualificato.

La Giunta Regionale ha comunicato che “la direzione sanitaria d’ospedale San Leonardo aveva avviato in merito un’indagine interna. Da tale indagine emerge che il paziente, affetto da fibrosi polmonare ed insufficienza renale, durante il tragitto non ha manifestato problemi e non necessitava di ventilazione forzata ma solo di somministrazione di ossigeno per cui gli è stato applicato il sensore fisso per il monitoraggio continuo del livello di ossigeno nel sangue.

Una volta raggiunto al Cardarelli e sottoposto al triage, il paziente è stato poi trasportato nuovamente in ambulanza verso il padiglione Palermo al reparto pneumologia. Lì il paziente ha cominciato a manifestare una marcata dispnea per cui l’infermiere che lo accompagnava ha aumentato il flusso della bombola d’ossigeno portatile e decidendo di collegare il paziente, al reparto medicheria, ad una bambola di maggiori dimensioni. A quel punto le condizioni dell’uomo sono peggiorate improvvisamente e nonostante le manovre di rianimazione è deceduto.

La Polizia di Stato ha verificato che l’erogatore dell’ambulanza era funzionante, così come era carica la bombola portatile. Sono in corso le indagini da parte della direzione del Cardarelli che ha fatto sapere che il paziente quando è giunto al reparto di pneumologia era già in condizioni critiche”. “Attendiamo di conoscere gli esiti di tutte le indagini. Ci chiediamo però: se durante il tragitto verso il Cardarelli il paziente non era in condizioni critiche, allora cosa è accaduto durante il trasporto dal triage del Cardarelli al reparto di pneumologia?” – è stata la replica di Borrelli.

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